Il giorno prescelto per le Primarie del Pdl, il 16 dicembre, è troppo lontano: il partito è nel panico. Gli annunci rassicuranti di Alfano riguardo una competizione all’americana, della durata di due mesi, vanno a cozzare contro le minacce sempre più preoccupanti dell’ex premier Silvio Berlusconi di far cadere il Governo per andare alle elezioni anticipate.
“Ci vorrebbe un Berlusconi del ’94“, pare abbia dichiarato il fondatore del Pdl nel corso dell’ufficio di presidenza dell’8 novembre scorso, bocciando di fatto l’idea delle consultazioni interne. Così, mentre ufficialmente il Popolo della libertà per la prima volta nella storia del partito si prepara a votare il proprio leader ideale e uno stuolo di aspiranti premier si candida al ruolo, dietro le quinte si agita il fantasma del ritorno del Cavaliere.
Una nuova “discesa in campo” di Berlusconi potrebbe tuttavia non risultare gradita agli italiani, sia per le ultime vicende giudiziarie che l’hanno visto condannato in primo grado a 4 anni per frode fiscale, sia per la sfiducia sempre più pressante della gente nei confronti dei politici di lungo corso.
Berlusconi questo lo sa bene e potrebbe decidere di non rischiare. Il “Berlusconi del ‘94” allora potrebbe non essere lui, ma sua figlia Marina.
A dare forma e concretezza al temuto “fattore M” è oggi il quotidiano La Repubblica, con l’analisi di Carmelo Lo Papa, che sottolinea come negli ambienti di partito, circoli già da tempo la notizia dell’eventuale colpo di mano. Si parla infatti di un Berlusconi pronto a giocarsela in prima persona contro Bersani, ma intenzionato a lanciare nell’arena politica la figlia Marina se a vincere le primarie del centrosinistra dovesse essere qualcun altro, soprattutto contro Renzi, l’”uomo nuovo” del Pd.
Marina Berlusconi è attualmente presidente della Fininvest e del Gruppo Mondadori, e figura nella classifica di Fortune come la dodicesima donna più potente al mondo.