Lunedì un giudice cileno ha respinto una causa penale contro un importante sacerdote, accusato di aver molestato bambini, stabilendo, però, le accuse mosse contro l’uomo di chiesa erano comunque veritiere. Il giudice Jessica Gonzales ha comunicato che i crimini sessuali su minori, affibiati al reverendo Fernando Karadima, erano andati in prescrizione. Inoltre, il magistrato ha stabilito che non era del tutto sicuro che una quarta vittima che aveva denunciato le violenze era minorenne al momento dei fatti.
Karadima ora ha 81 anni: la condanna (se di condanna si può parlare) è arrivata dal Vaticano che gli ha ordinato una vita di “preghiera e penitenza“. I legali dei ragazzi abusati potrebbero ricorrere in appello, anche se questa opzione, al momento rappresenta solamente un’ipotesi: non é, infatti, arrivata una conferma ufficiale sull’eventuale ricorso. Come hanno dichiarato i ragazzi coinvolti in questa ambigua vicenda, le violenze sono iniziate circa 20 anni fa, quando erano poco più che adolescenti; i ragazzi, infatti, avevano tra i 14 e i 17 anni. Gli abusi si sono volti nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in un quartiere benestante di Santiago.
Tra le vittime, anche Dottor James Hamilton, che attualmente svolge la professione di chirurgo. Durante un’intervista il medico, tra lacrime e singhiozzi, rivela che gli abusi su di lui sono iniziati quando è entrato a far parte del gruppo giovanile del sacerdote e che le violenze sono continuate per anni. Anche tre seminaristi, che consideravano Karadima un vero e proprio leader spirituale, hanno fatto affermazioni analoghe. Juan Carlos Cruz, un giornalista che faceva parte della schiera degli accusatori, ha dichiarato che Karadima, nonostante le indicazioni del Vaticano, continua ad avere contatti con sacerdoti ed ex parrocchiani, parole, però, smentite dal Cardinale Ricardo Ezzati, il quale ha garantito che il prete sta rispettando le indicazioni del Vaticano.