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Pos obbligatorio sopra i 30 euro, protestano i commercianti

Pos obbligatorio sopra i 30 euro, protestano i commercianti

Scatta da oggi, 30 giugno, la norma che obbligherà commercianti, artigiani e lavoratori autonomi a dotarsi, per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro, di un “Pos“, un “Point of Sale”, ovverosia un dispositivo che permette di effettuare un pagamento con bancomat e carta di credito. Entra infatti in vigore, dopo quasi due anni, un decreto che sembra voler dissuadere dall’uso del contante e colpire l’evasione fiscale che avviene anche nei piccoli pagamenti quotidiani, ma la norma non prevede sanzioni per i professionisti che non rispetteranno l’obbligo. Il dispositivo che consente l’utilizzo della moneta elettronica, inoltre, ha un costo annuo e varie commissioni, e ciò ha provocato la reazione delle associazioni di categoria.

Per la Confesercenti, si tratta di una “batosta” per le imprese da circa 5 miliardi l’anno, e la novità, spiegano, “rischia anche di essere inutile: la grande maggioranza degli italiani (il 69%) no ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento”. I costi, poi, sottolinea l’associazione, avranno un’incidenza maggiore per “gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità e da piccoli margini ” per i quali gli utili potrebbero “dimezzarsi o azzerarsi, andando addirittura in rosso”. La Cgia di Mestre ha calcolato che l’obbligo del Pos costerà in media 1200 euro all’anno per ogni impresa o libero professionista, e il segretario Giuseppe Bortolussi ha sottolineato che così molte imprese dovranno “sostenere dei costi del tutto inutili” perchè in molti casi “ricevono già adesso pagamenti tracciabili“.

Bortolussi ha poi sottolineato: “Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti, i manutentori di caldaie, nonchè i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende?” Secondo Federconsumatori e Adusbef, invece, l’obbligo di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito “rappresenta un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all’evasione” ed “un ampliamento ed un’agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento”, mentre, aggiungono, “la circolazione di meno contanti rappresenta un elemento di maggiore sicurezza, sia per il cittadino che per l’esercente“.

Molto critico, invece, il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi che ha definito il provvedimento una “buffonata”, soprattutto per la mancanza di sanzione per chi non si dota della “macchinetta” per il pagamento elettronico: “Ciò significa che, non essendoci un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare. Il solito pasticcio all’italiana” ha dichiarato Rienzi. Per il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, infine, è “sacrosanto” incentivare il pagamento elettronico, ma, ha aggiunto, imporre di “dotarsi di Pos senza prima aver creato le condizioni perché questo obbligo possa essere rispettato sostenendo costi contenuti, è la quintessenza di un approccio burocratico e statalista che sta massacrando da troppo tempo il Paese”.

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