Tragedia al largo di Capo Palinuro dove nella Grotta del Sangue, così chiamata per il colore rosso delle pareti, è diventata un’autentica trappola per 4 sub che, dopo essersi immersi ad una profondità di 15 metri, non sono più riusciti a risalire. Ad uccidere i 4 sub è stata probabilmente l’oscurità del cunicolo determinata dalle acque estremamente fangose. Non sembra, invece, aver trovato conferma l’ipotesi del crollo di parte della grotta. La spedizione, composta di 8 persone, compresi gli organizzatori, era partita alle 11:30 dal diving club “Pesciolino Sub“, uno dei più noti di Palinuro.
Secondo quanto testimoniato da Andrea Agostinelli, comandante della Capitaneria di Porto, gli 8 erano perfettamente equipaggiati e muniti di torce. Sembra pertanto che sia stata la fanghiglia ad azzerare completamente la visibilità nel cunicolo. I sub della coda della cordata sono riusciti a risalire prima che fosse troppo tardi, nonostante le bombole avessero già esaurito le scorte di ossigeno. Gli altri 4 sono rimasti purtroppo bloccati. Immediato è stato lanciato l’allarme all’ufficio circondariale di Palinuro. Sul posto sono arrivati il personale del 118 e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
La situazione è apparsa subito critica. Sono infatti occorse alcune ore prima di riportare in superficie i 4 corpi senza vita. Le vittime sono Andrea Pedroni, 41 anni, di Roma, il cui corpo è stato recuperato per primo. Un paio d’ore dopo è stato recuperato il corpo di Douglas Rizzo, romano di 41 anni, manato a Londra. Quest’ultimo era il capo cordata del gruppo dei quattro, per la prima volta a Palinuro. Il terzo corpo riportato in superficie è stato quello di Susy Cavaccini, 36 anni, di Salerno. L’ultimo è stato quello di Panaghiotis Telios, 23 anni, di origine greca ma residente a Reggio Calabria.
Carmelo Stanziola, il sindaco di Centola-Palinuro, proclamerà il lutto cittadino e ha anche sospeso l’installazione dello schermo gigante che avrebbe dovuto trasmettere la partita di questa sera tra Italia e Spagna: “Quella grotta è una delle grotte più visitate della zona, si utilizza per le prime immersioni. Si scende a una profondità che non supera gli undici metri. Ma basta poco, con le pinne, a scuotere il fondale fangoso. E con il panico non si riesce più a trovare la via d’uscita”, ha dichiarato l’uomo. Le indagini sono condotte dalla capitaneria di Porto di Salerno in collaborazione con i carabinieri della compagnia di Sapri, diretti dal capitano Emanuele Tamorri.
Tragedia del mare anche a Capri, nella zona di Punta Tiberio, dove un uomo di 70 anni, Ciro Savarese, di Vico Equense ma residente a Napoli in via Tasso, è morto a causa di un malore nel corso di un’immersione guidata da una società di Diving di Baia. In ospedale l’istruttore di 55 anni che in ogni modo aveva tentato di salvarlo.