La città di Palermo ha fatto da scenario ad un’orribile vicenda che vede protagonisti 8 bambini che venivano portati alla “casa rotta”, un edificio abbandonato nel quartiere Ballarò del capoluogo siciliano, dove venivano ripetutamente violentati da alcuni familiari.
A.G. e L.G, rispettivamente padre e madre di 3 dei piccoli abusati sono stati condannati dalla quinta sezione del tribunale di Palermo, rispettivamente a 9 anni e mezzo e a 9 anni di carcere per violenza sessuale e maltrattamenti su minori. Ha avuto finalmente un epilogo questo lungo e straziante iter giudiziario, che ha condotto alla condanna a 14 anni di reclusione anche di altre due donne – madre e nonna – di altri tre bambini.
A raccontare per prima gli abusi subiti è stata una bambina che ha svelato gli abusi subiti agli psicologi della casa famiglia a cui nel frattempo era stata affidata. Psicologi e insegnanti del centro erano stati allarmati sul fatto che ci fosse qualcosa che non andasse dal rifiuto delle piccola nei confronti della madre.
Le indagini condotte dal pubblico ministero Alessia Sinatra si sono poi indirizzate verso altri bambini, alcuni compagni di scuola della bimba, che hanno raccontato dei giochi erotici nei quali erano coinvolti nella casa rotta, mentre gli adulti abusavano di loro, tra uno spinello e l’altro. Gli imputati avrebbero fatto partecipare alle violenze anche i fratelli più grandi dei bambini, sebbene essi fossero a loro volta minori, essendo tutti più piccoli di 14 anni. Il tribunale ha anche risarcito le parti civili, rappresentate da un curatore speciale, il legale Francesco Crescimanno. Ognuna delle piccole vittime è stata risarcita con 25mila euro. Ogni bimbo abusato, inoltre, è stato sottratto alla famiglia di origine e dato in adozione.