Ne esistono di lavori strani al mondo, questo è vero. Ma quello che svolge Nat Garvey, ragazza inglese di 24 anni, è davvero particolare e sotto certi aspetti, anche estremamente piacevoli. Nat infatti viene pagata migliaia di sterline per “testare” vibratori ed altri giocattoli erotici. Ebbene sì, anche gli oggetti erotici hanno bisogno, come i più comuni elettrodomestici, di essere provati in modo da verificare la loro funzionalità, nel caso specifico quello di arrecare piacere fisico.
Nat è stata bloccata all’aeroporto con una valigia piena di vibratori, fruste ed altri giocattoli erotici, ma non ha battuto ciglio. Nessun imbarazzo. Nat non si ritiene affatto sesso-dipendente. La ragazza ha difatti dichiarato: “Io non sono sesso-dipendente. Sto rappresentando ragazze normali che, come me, hanno la necessità di acquistare questi giocattoli”. Circa quattro milioni di giocattoli erotici sono infatti venduti nel Regno Unito ogni anno, più della metà da Ann Summers, e i numeri sono in aumento.
Nei prossimi dieci anni le vendite globali aumenteranno più di sette volte, fino poi 400 milioni, secondo i ricercatori. “I giocattoli del sesso non sono più tabù per le ragazze single e le coppie dovrebbero sapere quanto i giocattoli possono arricchire la loro vita sessuale. Il mio lavoro è quello di trovare quelli che sono buoni per le ragazze single, coppie e utilizzabili per le persone di tutte le età” ha dichiarato Nat che ha poi aggiunto: “Ho visto la pubblicità online del lavoro e inizialmente mi è scappata una risata. Sono sicura che alcune persone pensano che sia sconvolgente testare questi giocattoli per vivere, ma non è questo il caso. La mia famiglia e gli amici sanno quello che faccio per lavoro. I miei amici pensano che io abbia il lavoro più bello del mondo e penso che sia davvero perfetto”. Nat lavora da casa a Truro, in Cornovaglia, ricevendo una scatola dei più recenti prodotti da testare ogni settimana. “Il mio lavoro è divertente, diverso e soddisfa le mie esigenze. Non potevo chiedere di più”. Provare per credere.