Durissimo atto d’accusa della Commissione Onu per i diritti dei minori contro il Vaticano per i preti pedofili. In un rapporto di sedici pagine, l‘organo delle Nazioni Unite denuncia le politiche della Santa Sede, che avrebbero consentito ai religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi, e chiede l’“immediata rimozione” dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere “consegnati” alle autorità civili, nonchè l’apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che li hanno coperti. Il presidente del Comitato Onu per i diritti dei bambini Kristen Sandberg ha spiegato che il Vaticano ha violato la convenzione sui minori. La Commissione ha criticato la Santa Sede anche per le sue posizioni in tema di omosessualità, contraccezione ed aborto.
Il Vaticano, in una nota, ha fatto sapere che “prende atto” delle accuse formulate dall’Onu e ribadisce il suo “impegno a difesa dei diritti del fanciullo”, ma teme che vi sia un “tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”. L’osservatore vaticano all’Onu di Ginevra mons. Tomasi ha parlato di “linea ideologica”, spiegando: “L’aspetto negativo del documento che hanno presentato è che sembra quasi che fosse stato già preparato prima dell’incontro del Comitato con la delegazione della Santa Sede”. Il mese scorso, infatti, era stata condotta un‘indagine sull’applicazione della Convenzione Onu sui diritti del bambino, con audizioni pubbliche di importanti rappresentanti vaticani.
In tali audizioni, la commissione aveva invitato gli esponenti della Santa Sede a svelare l’ampiezza degli abusi su minori commessi da decenni da religiosi cattolici. La delegazione vaticana, rispondendo per la prima volta a delle domande sull’argomento, aveva respinto le accuse riguardanti presunte coperture ai pedofili e aveva reso noto che erano state tracciate delle linee guida molto chiare per proteggere i minori. Inoltre, gli alti prelati avevano mostrato un documento da cui risultava che in due anni papa Benedetto XVI aveva ridotto allo stato laicale 400 religiosi.
Secondo il Comitato, formato da 18 esperti indipendenti di diritti umani, tuttavia, il Vaticano non ha riconosciuto la portata dei crimini commessi, non ha “preso le necessarie misure per affrontare i casi di abusi sessuali e per proteggere i bambini”, ma anzi ha “adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili“, per esempio trasferendo tali responsabili di parrocchia in parrocchia cercando di coprirne i crimini e sottrarli alla giustizia. Il Comitato consiglia inoltre l’istituzione di un meccanismo che sappia coordinare ad alto livello le normative a favore dei bambini attraverso tutte le istituzioni comprese sotto l’autorità della Santa Sede. Nel rapporto si fa inoltre riferimento alla commissione “per la protezione dei bambini” creata lo scorso dicembre da papa Francesco, che dovrebbe indagare su tutti gli abusi e “sulla condotta della gerarchia cattolica nell’affrontarli”.