Sono precari e studenti, delusi dall’operato del governo, i contestatori che animano il movimento Occupy Fornero e che da due giorni protestano a Roma, presso il Pantheon, contro la riforma del mercato del lavoro, fortemente voluta dal ministro. Nel primo pomeriggio di ieri si sono radunati davanti a Montecitorio. I primi momenti di tensione si sono verificati a causa di un tentativo di sfondamento da parte dei manifestanti, contenuto dalle forze dell’ordine senza incidenti. A questo punto i contestatori hanno lanciato all’indirizzo dei blindati i palloni da calcio che sono diventati il simbolo della manifestazione, con lo slogan che recita: “No al rigore”, interpretato anche dalla foto di una pallonata che colpisce il volto del presidente del Consiglio Mario Monti. Fra gli striscioni e i cartelli inneggianti allo sciopero generale, si leggeva chiaramente la scritta: riforma del lavoro, partita truccata.
Successivamente, una quarantina di scioperanti, forzando il cordone delle forze dell’ordine, si è spinta fino a pochi metri dall’ingresso principale della Camera ed è stata respinta da agenti di Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa, fino all’incrocio tra via Ufficio del vicario e via della Missione. A detta di alcuni manifestanti, durante la carica sono volati colpi di manganello.
La situazione è precipitata quando, in piazza Capranica, alla carica di contenimento dei militari, alcuni manifestanti hanno risposto con il lancio di fumogeni e sampietrini, per poi allontanarsi protetti da una sorta di formazione della “testuggine” romana, ottenuta con scudi di cartone.
Durante gli scontri è stato ferito un agente.
Anche sul piano politico, la tensione è palpabile: alcuni parlamentari del Pd hanno scritto una lettera al premier Mario Monti chiedendo un intervento ”fermo” e ”immediato” del presidente del Consiglio “nei confronti degli atteggiamenti non più tollerabili (e non certo da oggi) del ministro Elsa Fornero”. La Lega Nord invece ha raccolto le firme necessarie e presentato una mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti, sottoscritta anche da alcuni esponenti del Pdl e dell’Idv. Il ministro del Lavoro riferirà alla Camera sulla vicenda degli esodati martedì 19 o mercoledì 20 giugno.