Mitt Romney – sfidante di Barack Obama per le prossime elezioni statunitensi – ha fatto sapere che, se eletto, eliminerà i sussidi statali al comparto dell’eolico. Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti è stato chiaro nell’esprimere le sue intenzioni.
I Repubblicani, del resto, sono sempre stati quasi infastiditi da temi come quello dell’ecologia; mentre, i Democratici – pur avendo fatto, effettivamente, ben poco in merito – hanno, comunque, un programma ambientale da attuare. Nel mondo, l’industria delle rinnovabili ha creato milioni di posti di lavoro, riuscendo a non risentire neppure della crisi.
Al momento, il sistema contributivo americano prevede un credito d’imposta in favore di chi decide di investire nelle rinnovabili, eolico compreso ovviamente. Questi incentivi hanno fatto sì che l’industria eolica potesse fare un enorme passo in avanti ma, secondo quanto reso noto dal portavoce di Romney, il candidato repubblicano avrebbe intenzione di attendere la scadenza degli aiuti e di non rinnovarli più, confermando invece i 40 miliardi di dollari l’anno che vanno all’industria del petrolio e del gas. Come se non bastasse, dall’associazione statunitense dei produttori di energia eolica arriva la notizia che, senza le sovvenzioni, esiste il rischio che vengano persi ben 37 mila posti di lavoro.
Barack Obama, dal canto suo, ha ribattezzato il suo rivale alle prossime elezioni “Romney-Hood“, un “Robin Hood al contrario” che punta a tassare le fasce meno abbienti per dare ai ricchi. Un altro dei punti della politica di Mitt Romney sarà, infatti, quello di aumentare le tasse alla fascia medio-bassa.