Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha tenuto la conferenza stampa di fine anno, nella quale si è detto assai ottimista sull’anno che verrà, nel quale confida che vi sarà una ripresa economica e, a livello internazionale, si spegneranno diversi focolai di crisi: “Grazie agli sforzi diplomatici americani, nel 2014 ci sarà un mondo più sicuro”, ha affermato. Obama ha poi parlato dei negoziati avviati per fermare il programma nucleare bellico in Iran e dell’accordo raggiunto per l’eliminazione delle armi chimiche in Siria, e ha detto che, entro la fine del 2014, “la guerra in Afghanistan sarà finita”.
Quanto all”economia, il presidente americano ha spiegato invece che il Pil è in crescita, la disoccupazione è in calo e la situazione di bilancio è migliore, quindi l’anno prossimo ci può essere una svolta: “Ritengo fermamente che il 2014 possa essere l’anno della svolta per l’America. Ci avviamo al prossimo anno con un’economia più forte dell’inizio del 2013“, anche se c’è ancora da fare, ha detto, per la crescita e per la creazione di posti di lavoro. Obama ha indicato fra le priorità la riforma dell’immigrazione, e ha detto che, malgrado l’impopolarità della riforma sanitaria, “questo non è stato l’anno peggiore della mia presidenza. Ci sono stati alti e bassi“.
Ha spiegato, in particolare, che milioni di americani beneficiano ora della copertura sanitaria nazionale, anche, se, incalzato dai giornalisti, ha ammesso: “Abbiamo sbagliato sull’attivazione della riforma della sanità, forse è stato il nostro errore più grande”. Secondo un’indagine di Cnn-Orc international, infatti, la popolarità del presidente statunitense è ai minimi storici: il tasso di approvazione nei suoi confronti è del 41% a dicembre, in linea con il record di novembre e ben 14 punti in meno rispetto a gennaio, mentre il 56% degli americani disapprova il suo operato. Un’altra delle questioni spinose per Obama è quella del “Datagate“, sulla quale si è limitato a dire che a gennaio si esprimerà in maniera “abbastanza definitiva” sul rapporto consegnato da un gruppo di esperti sull’operato dell‘Nsa, pur ammettendo che probabilmente bisognerà apportare dei cambiamenti ai programmi dell’agenzia di sicurezza.
Su Edward Snowden, la “gola profonda” dell‘Nsa, ha da una parte affermato che “ha danneggiato l’America“, dall’altra ha detto che la decisione su un’eventuale amnistia è “nelle mani del ministro della Giustizia“. Il presidente Usa ha pronunciato il discorso di fine anno poche ore dopo aver ordinato ai vertici militari di fare un ampio rapporto sulle misure intraprese contro le molestie sessuali all’interno delle forze armate, minacciando che, se non vi saranno progressi in tal senso, prenderà misure più dure per combattere tale fenomeno. Obama è intervenuto dopo numerosi episodi di violenze sessuali nelle forze armate che, stando ad un rapporto del Pentagono, sarebbero aumentate l’ann0 scorso del 37^%.