Asia Argento ancora al centro della cronaca: la prima accusatrice del produttore Harvey Weinstein poi diventata paladina del movimento #MeToo nell’arco di pochi mesi, diventa accusata.
La rivelazione arriva dal New York secondo cui l’attrice e regista italiana Asia Argento si sarebbe accordata per un risarcimento di 380mila dollari con Jimmy Bennett per bloccare l’azione legale del giovane che l’aveva accusata di averlo aggredito sessualmente.
Il giovane attore e musicista rock aveva recitato insieme ad Asia Argento nella pellicola Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, del 2004, dove interpretava il ruolo del figlio della Argento, nella pellicola giovane madre prostituta. Nel corso degli anni i due attori avrebbero mantenuto i contatti, ma Bennett sostiene che la vicenda dell’aggressione lo avrebbe segnato tanto da influire negativamente anche sulla sua carriera. E il New York Times cita le prove inserendo fra i documenti anche un selfie datato 9 maggio 2013 (quando sarebbe avvenuta l’aggressione) che ritrae i due attori a letto in un albergo di Marina del Rey, in California, ma non mancano una serie di dettagli sui pagamenti che confermano che l’attrice sia stata condannata per violenza su minore.
Il versamento di 380mila dollari sarebbe stato effettuato in un anno e mezzo, a partire da un versamento di 200mila dollari fatto ad aprile: la richiesta di danni di Bennett era partita circa un mese e mezzo dopo l’uscita dell’articolo del New Yorker in cui Asia Argento che accusava di violenze sessuali il produttore statunitense Harvey Weinstein. Pare anche che all’inizio Bennett aveva chiesto 3,5 milioni di dollari di danni, ma poi i legali si sarebbero accordati per un versamento di 380mila dollari.
Il Times conferma che non è stato possibile raccogliere un commento da Asia Argento sulla questione nonostante e anche Bennett si sarebbe trincerato nel silenzio come riportano i suoi avvocati.
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