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Nasce un super Inps da 400 miliardi di euro

Nasce un super Inps da 400 miliardi di euro

Con lo Stato che deve stringere la cinghia gli enti statali vengono accorpati o dismessi dove possibile, per cui si procederà entro gennaio a far inglobare nell’Inps sia l’Inpdap (ente previdenziale che si occupava dei dipendenti pubblici), sia l’Enpals (istituto di previdenza del mondo dello spettacolo). In questo modo si verrebbe a creare un super Inps, che avrebbe un bilancio stimato attorno ai 400 miliardi di euro, derivante ovviamente dalla somma degli attuali bilanci separati di 250 miliardi (dall’Inps), di 100 miliardi (dall’Inpdap) e circa 50 miliardi (dell’Enpals).

La creazione di questo colosso viene stabilita dall’articolo 21 della manovra messa su dal Governo Monti, che verrà approvata in settimana. L’idea era già stata proposta durante il governo Prodi (amico di Monti) nel 2008, ma l’instabilità delle forze politiche che lo componevano fece naufragare il progetto. In questo modo l’Inps diventerà l’ente statale economicamente più rilevante, superato soltanto dal Ministero dell’Economia.

Sulla vicenda pochi politici hanno dato il loro parere, sia positivo che negativo; sebbene qualcuno abbia provato ad accennare agli innegabili vantaggi derivanti da questa fusione, nonché dal fatto che gli utenti potranno beneficiare del processo di informatizzazione portato avanti dall’Inps sotto l’egida del presidente Antonio Mastrapasqua.

Le preoccupazioni maggiori su questo accorpamento sono invece legate al fatto che in questo modo si concentrerà un potere enorme nelle mani di chi gestirà questo super ente previdenziale, ma anche che un tale ingigantimento della struttura di previdenza porterà inevitabilmente ad una sua minore governabilità e quindi a disagi per gli assistiti.

I principali detrattori che questo punto della manovra di Monti potrebbe trovare sono i sindacati, i quali però si sono riservati di saggiarne la fondatezza solo dopo che sia stato messo in opera. Su questo sembra che i maggiori sindacati, cioè Cgil, Cisl e Uil siano tutti sulla stessa lunghezza d’onda ed agiranno secondo prospettive unitarie per eventuali proteste.

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