Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato ieri al Quirinale una delegazione di parlamentari di Forza Italia, guidati dai capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, che hanno fatto presente al Capo dello Stato che l’uscita del loro partito dalla maggioranza comporta “la necessità di un’apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni di Enrico Letta, per affrontare in Parlamento la nuova situazione“. E Napolitano, da parte sua, ha assicurato: “Ci sarà senza dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ricevuto la fiducia sulla legge di stabilità” si legge nella nota del Quirinale, nella quale poi si specifica che le modalità e i tempi di questo passaggio “saranno oggetto di una consultazione del presidente della Repubblica con il presidente del Consiglio”.
Letta sarà probabilmente ricevuto al Colle lunedì pomeriggio. Da Palazzo Chigi è filtrata in serata la “piena sintonia” con la nota del Quirinale: sì dunque al passaggio parlamentare, che potrebbe rappresentare un’0ccasione per rafforzare l’esecutivo, in linea con l’ampio voto di fiducia sulla legge di stabilità. Nella nota del Colle, in realtà, non vi è alcun riferimento ad eventuali dimissioni del premier, nè si fa riferimento alla fiducia, che il governo ha già incassato in occasione della legge di stabilità. Secondo fonti governative, Letta potrebbe presentarsi alle Camere per un‘informativa nella quale prenderebbe atto del passaggio di Forza Italia all’opposizione e ribadirebbe gli impegni dell’esecutivo, e, secondo le stesse fonti, all’informativa potrebbe seguire un voto. La delegazione ministeriale del Pd sarebbe rimasta “spiazzata” dal comunicato di Napolitano, perchè negli ultimi colloqui non si sarebbe parlato del passaggio parlamentare.
Prima della nota del Quirinale, il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini aveva dichiarato al Tg3: “Il voto sulla legge di stabilità ha dimostrato che c’è una maggioranza solida, è un fatto molto chiaro che non necessita di altri passaggi”. Ancora non si sa nulla su quando dovrebbe avvenire tale passaggio, ma Forza Italia insiste perchè vi sia il prima possibile, mentre il premier preferirebbe forse che si tenesse dopo le primarie del Pd dell’8 dicembre. Vi è poi il caso dei sei sottosegretari di Forza Italia, che per ora sembrano non avere intenzione di dimettersi, ad eccezione di Gianfranco Miccichè e Jole Santelli, che avrebbero già consegnato la lettera di dimissioni al partito, in attesa che Berlusconi decida quando debbano lasciare.
E Roberto Formigoni ha attaccato i suoi ex colleghi di partito: “Sono dei poltronisti”. Nell’incontro fra il presidente della Repubblica e la delegazione di Forza Italia, si sarebbe parlato anche della legge elettorale e delle riforme istituzionali. Napolitano, pur conscio che con l’uscita dei forzisti dalla maggioranza si è aperta una nuova fase, avrebbe chiesto comunque a questi di collaborare, appunto, per le riforme istituzionali, soprattutto quella elettorale, e sul tema delle carceri. La delegazione di Forza Italia avrebbe inoltre riferito al capo dello Stato dei “comportamenti inaccettabili messi in atto dal presidente del Senato Pietro Grasso, durante la seduta che ha votato la decadenza del senatore Berlusconi, comportamenti che hanno evidenziato inaudite forzature”.