Notoriamente il 25 aprile rappresenta un giorno fondamentale per la storia della Repubblica italiana, ovvero la fine dell’occupazione nazifascista avvenuta il 25 aprile 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale. Da convenzione fu scelta come data questa, poiché ad essere liberate per prime furono Milano e Torino, ma il giorno suddetto viene preso come punto di partenza di tutto quel percorso che poi condusse il 2 giugno 1946 al referendum istituzionale con il quale il popolo fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica, portando dunque alla nascita della Repubblica italiana.
Da sempre il 25 aprile rappresenta una data attorno alla quale si consumano duri scontri politici ed esaltato da coloro che considerano la lotta partigiana come tappa fondamentale per la liberazione dal fascismo. Di contro è una festa contestata, con manifestazioni che da nord a sud della penisola vengono organizzate, da coloro che ritengono tale giorno come fine della monarchia, segnando l’avvio di una guerra civile che si è protratta ben oltre la fine della guerra. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha colto l’occasione dell’incontro al Quirinale tra le forze combattentistiche e d’arma per tornare ad affrontare un tema a lui molto caro, ovvero la costruzione di un rapporto maturo tra le nostre forze politiche e sociali.
“Il nostro Paese ha assoluto bisogno di unità per affrontare con successo le gravi difficoltà economiche, finanziarie e sociali che lo stanno investendo. E il 25 aprile, festa della Liberazione – ‘ricorrenza fondamentale nella storia dell’Italia unita’ – può rappresentare l’ulteriore occasione per rafforzare quel dialogo, quella ‘responsabile collaborazione’ necessaria per uscire dal tunnel” ha dichiarato Napolitano che non nasconde che le difficoltà in cui versa il Paese sono ”riconducibili a troppi ritardi e carenza nello sciogliere nodi strutturali e istituzionali che ostacolano il pieno dispiegamento delle straordinarie risorse ed energie su cui l’Italia puo’ far leva”. Per il Capo dello Stato il 25 aprile ”è diventata la festa di tutto il popolo e la nazione italiana e nessuna ricaduta in visioni ristrette e divisive del passato, dopo lo sforzo pazientemente compito per superarle, è oggi ammissibile”.