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Murava i cani per poi macellarli e venderne la carne

Murava i cani per poi macellarli e venderne la carne

Una storia dai contorni raccapriccianti. E’ stata arrestata Senka Saric, ma ci sono voluti anni prima che l’Autorità Giudiziaria della Bosnia Herzegovina si decidesse ad agire nei confronti dell’aguzzina di poveri cani. Tutto ha inizio diversi anni fa dicevamo, a Sarajevo, quando gli inquilini di una stabile nel centro della città hanno cominciato ad avvertire quel terribile puzzo tale da impedire un sonno tranquillo e poi dei guaiti persistenti e disperati, qualche timida denuncia alle autorità del posto era però caduta nel vuoto.

A intuire cosa stesse accadendo nell’appartamento sito al piano terra dello stabile è stata Jelena Paunovic attivista per i diritti degli animali di Sarajevo, la quale sbirciando attraverso delle feritoie nel muro dietro il quale provenivano i lamenti degli animali si è resa conto del dramma che stavano vivendo le bestiole, ogni giorno la Paunovic si recava sul posto a portare un po’ di cibo ai cani che da li a poco sarebbero diventati carne da macello.

Per la Paunovic non è stato affatto facile sensibilizzare la polizia del posto, ha organizzato una petizione su internet, ha informato gli abitanti della sua città su quello che probabilmente stava accadendo dietro quelle mura, ma nessun giudice sembrava intenzionato a firmare un mandato di perquisizione per quella che a tutti gli effetti era una proprietà privata.

La svolta pochi giorni fa, Jelena riesce a convincere un gruppo di cittadini a manifestare davanti l’edificio, a dare man forte arrivano anche gli inquilini dello stabile esasperati da anni di lamenti notturni. A questo punto la polizia non può fare a meno di intervenire, si sfonda la porta, lo spettacolo che si presenta agli occhi degli agenti è orribile, sei cani ancora vivi sono collocati in un’intercapedine muraria della cantina, l’unica parte visibile al momento è la testa, sono scioccati ed affamati, ovunque disseminati feci e immondizia. Le bestiole vengono liberate.

Più tardi si scoprirà che per anni Senka Saric assieme al marito ha raccolto migliaia di cani randagi che venivano momentaneamente “parcheggiati” nella cantina di Sarajevo, per poi essere portati in campagna, dove la donna possiede un’altra casa, quindi uccisi per poi rivenderne la carne a macellai e ristoranti. La polizia è convinta che all’interno della casa vi sia nascosto ancora qualche altro animale e ripeterà la perquisizione. Certo sembra strano che in tutti questi anni la donna possa aver agito pressoché indisturbata. Ora pare che la barbarie sia finita.

 

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