I rappers americani tendono a dare volentieri un’immagine di se fuori dagli schemi, se non addirittura fuori dalla legge. Un’immagine di trasgressività che nasce anche dall’origine popolare di questo genere, che per l’appunto ha sia artisti che fan specialmente fra gli strati più poveri della popolazione e solo di recente ha incominciato ad essere apprezzato anche dai ceti più abbienti. Purtroppo non solo un’immagine trasgressiva è ciò che comporta l’atteggiamento di certi rappers, ma anche la frequentazione di persone poco raccomandabili, che anche dopo il successo finiscono col continuare a farsi vive.
Forse questo ha provocato la sparatoria nel negozio all’interno del quale alcuni rappers stavano provando per le riprese di un nuovo video clip. Sembra che un commando di circa 20 persone si sia avvicinato spintonando la folla che assisteva all’evento e, arrivato di fronte al negozio, abbia preso a sparare all’impazzata con mitragliette e pistole.
Il set del video rap era stato allestito ad Oakland, in California, e nel corso della sparatoria sono state ferite sette persone, fra cui il padre del bambino ferito a morte. Hiram Lawrence Jr non è stato fortunato come il padre, colpito di striscio ad una mano ed un proiettile lo ha colpito di rimbalzo alla testa. I medici hanno tentato di salvarlo in ogni modo nelle ultime due settimane, ma hanno infine capito che non c’era nulla da fare.
Con il consenso dei genitori i medici hanno staccato oggi la spina del respiratore che lo teneva in vita. Così è spirato un bimbo di appena un anno, così, senza nessuna vera ragione. La rabbia della famiglia e di tutta l’opinione pubblica adesso si rivolge verso i primi 5 arrestati, che la polizia ha fermato già pochi giorni dopo la sparatoria. Il capo della polizia di Oakland auspica di riuscire a prendere anche gli altri membri della banda ed ha chiesto di lasciar lavorare con serenità i suoi uomini per portare davanti alla giustizia gli autori di questo odioso crimine.
