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Minatori chiusi per protesta a 400metri di profondità

Minatori chiusi per protesta a 400metri di profondità

Intorno alle 22:30 di ieri sera, un gruppo di operai della Carbosulcis ha occupato la miniera di Nuraxi Figus, a Gonnesa, nel Sulcis. Sono circa 373 i minatori che, infatti, si sono asserragliati a circa 373 metri di profondità, impedendo l’accesso ai pozzi con pezzi di carbone e mezzi meccanici. L’obiettivo della protesta sarebbe quello di convincere il Governo a sbloccare il progetto di rilancio della miniera che avrebbe luogo con la produzione di energia pulita dal carbone, attraverso la cattura e lo stoccaggio di CO2 dal sottosuolo.

I minatori premono affinché possa essere fissato presto un incontro con i leader dei partiti politici che appoggiano il Governo di Mario Monti. Dunque con Casini, Alfano e Bersani, di modo che l’esecutivo possa finalmente dare il via libera al progetto integrato carbone-miniera-centrale elettrica. All’interno della miniera è custodito anche dell’esplosivo, circa 350 chili che, usato solitamente per i lavori in miniera dai minatori, ora è stato sequestrato dagli occupanti.

Già in passato la miniera, che ospita 463 lavoratori, è stata occupata altre tre volte: nel 1984, nel 1993 e nel 1995. In quest’ultima occasione i lavoratori rimasero chiusi in miniera per oltre 100 giorni.

Il rappresentante delle  il rappresentante della Rsu Stefano Meletti ha dichiarato:

Chiediamo che la politica dia risposte, senza il bando internazionale nessuno può darci certezza, senza il progetto integrato siamo tutti rovinati. Le squadre turniste continuino a dare la presenza, abbiamo bisogno di tutelare gli impianti e dobbiamo difenderli, noi dobbiamo mantenere la miniera viva.

Mauro Pili, deputato del Pdl, manifesta il suo sostegno agli occupanti:

Ho sperato sino alla fine che questo gesto estremo venisse evitato, ma l’arroganza del governo e dell’Enel, che in tutti i modi si stanno contrapponendo al “progetto integrato miniera-centrale-cattura stoccaggio C02”, ha superato ogni limite. La lotta durissima che attende i lavoratori della Carbosulcis non deve restare isolata ma deve trovare senza infingimenti il sostegno di tutte forze politiche e istituzionali.

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