Il governo della Malesia – paese a maggioranza islamica – ha approvato l’inizio di alcuni seminari anti-gay volti ad “aiutare” gli insegnanti ed i genitori ad individuare l’omosessualità nei bambini.
“È un evento multi-religioso e multi-culturale. Tutte le religioni sono di base contro questo tipo di comportamento“, ha spiegato un portavoce dell’organizzazione. La Fondazione degli Insegnanti della Malesia ha organizzato finora 10 seminari – uno dei quali è stato condotto dal viceministro per l’Educazione, Puad Zarkashi – a cui hanno partecipato circa 1.500 persone.
Secondo quanto scritto su alcuni opuscoli rilasciati ad uno di questi corsi, fra i segni dell’omosessualità vi sarebbe la preferenza dei ragazzi ad indossare vestiti stretti e colorati o grandi borse; mentre per le ragazze, la questione sembra più difficile da individuare: l’opuscolo dice che, solitamente, non provano attrazione per gli uomini ed amano uscire e dormire con altre donne. Insomma, “segni” che non vogliono dire praticamente nulla.
In Malesia, l’omosessualità è illegale, perché considerata “contro natura”. Le pene variano da caso a caso: multe, fustigazione o carcerazione fino a 20 anni, a seconda dei casi. Anche l’ex vice primo ministro, Anwar Ibrahim, è stato processato due volte per sodomia e condannato a 6 anni di carcere.
Molte associazioni stanno già protestando e denunciando la decisione del governo.