I carabinieri dei Ros hanno arrestato questa mattina altre due persone nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”: si tratta di Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, accusati entrambi di associazione mafiosa. Rotolo è un dipendente della cooperativa “29 giugno”, al centro dell’inchiesta, mentre Ruggiero lo è stato fino al 1999, e dal 2009 era alla Roma Multiservizi spa, presieduta dall’ex numero uno dell’Ama Franco Panzironi. anche lui arrestato. Vi è poi una terza persona indagata a piede libero che è stata perquisita. Gli interventi dei carabinieri, disposti dal Gip di Roma su richiesta della procura distrettuale antimafia, sono stati effettuati nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia. Per l’accusa, in particolare, l’appalto per la pulizia del mercato Esquilino, a Roma, sarebbe stato garantito in cambio della “protezione”, in Calabria, alle cooperative della “cupola” che si occupano dell’assistenza ai migranti.
Gli arrestati garantivano infatti il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, uno dei più importanti clan della ‘ndrangheta. Già dal luglio 2014, Buzzi, con l’assenso di Carminati, avrebbe affidato la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino a Giovanni Campennì, considerato “imprenditore di riferimento” della cosca, tramite la creazione della Onlus “Cooperativa Santo Stefano”. Dall’indagine è emerso inoltre che già nel 2009 Rotolo e Ruggiero si sarebbero recati in Calabria, su richiesta di Buzzi, per “accreditarsi” con la cosca Mancuso, attraverso esponenti della cosca Piromalli, in riferimento alla necessità di ricollocare gli immigrati in esubero nel Cpt di Crotone.
Per gli investigatori, Ruggiero e Rotolo avrebbero portato uno “stabile contributo” alle attività di “Mafia Capitale”, proprio grazie ai rapporti privilegiati instaurati con “qualificati esponenti” della ‘ndrangheta. In un’intercettazione dello scorso 26 maggio, Carminati, parlando con Paolo Di Ninno, commercialista di Buzzi finito in carcere, e Claudio Bolla, stretto collaboratore di Buzzi, affermava: “Siccome stanno aumentando i pasti mi ha detto “facci entrare anche la ‘ndrangheta”. Nelle prime ore della mattina, i militari della Guardia di Finanza di Roma hanno inoltre sequestrato le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale delle società cooperative “29 giugno servizi” e “Formula sociale”, riconducibili entrambi a Buzzi, anche se amministrate da altri soggetti, anch’essi indagati nell’inchiesta su “Mafia Capitale” o facenti parte del consiglio di amministrazione di società già sequestrate qualche giorno fa.
Il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, intervenendo in audizione alla commissione parlamentare Antimafia, ha spiegato che quella di Roma “è’ una mafia originale e originaria” e ha aggiunto: “Non c’è un’unica associazione che controlla Roma, come a Palermo o Reggio Calabria . Ci sono alcune associazioni specifiche che sono a Roma, come per esempio a Ostia i Fasciani e altre, collegate a Cosa Nostra, nella città”. Pignatone ha fatto sapere inoltre il Comune di Roma ha sospeso una gara per 25 milioni riguardante l’Ater “perché si profilava un affidamento alle società di Buzzi”, ed ha annunciato: “Presto ci saranno altre operazioni”. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha invece commentato gli arresti odierni affermando: “Buongiorno, un’ottima giornata iniziata con altri due arresti! Speriamo che gradualmente ma velocemente la procura ci aiuti a fare piazza pulita in questa nostra bellissima città“.
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