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Lotta alla corruzione più difficile, colpa di una legge del 2009

Lotta alla corruzione più difficile, colpa di una legge del 2009

La corruzione è un cancro che ogni anno, stando alle stime della Corte dei conti, si divora 60 miliardi di euro. Impossibile, per ovvie ragioni, fare calcoli esatti, ma è chiaro a tutti che il fenomeno è diffusissimo nel paese ed è tra le cause della devastante crisi economica e finanziaria.

Come combatterla? Le leggi ci sono, sono fin troppe, ma non rendono affatto semplice il lavoro dei giudici. Il Procuratore regionale della Corte dei conti per la Lombardia Antonio Caruso, ha spiegato che uno dei problemi nella lotta al fenomeno corruttivo sta in una norma introdotta dal Parlamento italiano nel 2009.  Si tratta del cosiddetto lodo Bernardo, dal nome dell’onorevole del Pdl che lo aveva presentato.

Il lodo limita in maniera netta la possibilità da parte della Corte dei Conti di agire per danno d’immagine nei confronti di pubblici ufficiali corrotti. Inoltre prescrive chi non è stato condannato in via definitiva da un Tribunale penale. All’epoca si parlò di legge ad personam in favore di Silvio Berlusconi, che era coinvolto anche nel caso escort.

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