Il presidente del Consiglio Enrico Letta, appena incassata la fiducia anche al Senato, si è recato a Berlino, dove ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel, che gli ha rivolto il benvenuto dicendo: “Con questo nuovo governo possiamo iniziare una nuova ottima collaborazione. Abbiamo già parlato della situazione dei vari temi e della nuova situazione che si presenta. Gli auguro tutto il meglio per questo suo nuovo governo, per i nostri rapporti bilaterali e per l’Europa“. La Cancelliera ha sottolineato che “ogni Paese deve fare i propri compiti” per uscire dalla crisi, ma ha riconosciuto che “l’Italia ha già compiuto un pezzo di strada”.
La Merkel ha poi ribadito: “Il consolidamento di bilancio e la crescita sono due facce della stessa medaglia“. Letta, invece, ha spiegato che il governo italiano vuole “continuare sulla politica di risanamento e sulla politica dei conti pubblici a posto“, e che si tratta di un esecutivo “fortemente europeista“, ma, ha aggiunto, “la grande crisi non ha trovato soluzioni sufficienti perchè non c’è stata abbastanza Europa. Ci sarà una forte intesa tra Germania e Italia” per “dare risposte ai problemi a casa”. Durante la conferenza stampa, un giornalista italiano ha chiesto a Letta: “Può spiegare dove troverà i soldi per attuare tutte le misure annunciate nei discorsi sulla fiducia alle Camere?” con un riferimento, quindi, all‘Imu e agli altri provvedimenti di breve periodo.
Il premier ha risposto piccato: “Confermo che manterremo gli impegni e tutto starà dentro quegli impegni. I modi e le forme con cui troveremo le risorse è roba di casa nostra e non devo spiegarla a nessuno”. Poi, quasi a respingere l’ipotesi di un’ispirazione tedesca sulle misure economiche italiane, ha aggiunto: “Noi non abbiamo nessuna intenzione di dire ai cittadini tedeschi cosa devono fare, così come sappiamo che i cittadini tedeschi non hanno alcuna intenzione di dire cosa dobbiamo fare“.
Quanto alle ricette per la crescita, Letta ha spiegato: “Per noi l’Europa deve impegnarsi sulle misure per la crescita. Non solo per il risanamento e il rigore. Altrimenti se è vista solo come rigore cresceranno nelle nostre pubbliche opinioni movimenti politici contro l’Europa. Invece la Ue deve riuscire a essere la garanzia che ai nostri figli non lasciamo debiti e gli daremo lavoro“. Il premier italiano ha quindi precisato di non volere “un‘Europa che consenta di fare debiti a chi li vuole fare, ma ora la determinazione con la quale l’Europa ha costruito le regole deve essere pari a quella per portare avanti politiche per la crescita“. Infine, il presidente del consiglio italiano ha scherzato durante la conferenza stampa: “Stasera a cena chiederò alla Cancelliera come si guida una grande coalizione”.