Davvero un incubo terribile quello vissuto da Tabitha Mullings, una madre di Brooklyn, New York, che ha ricevuto a titolo di risarcimento per le sofferenze e i danni patiti la cifra consistente di 17.900.000 dollari dopo una diagnosi errata che l’ha costretta a subire l’amputazione di mani e piedi, lasciandola anche parzialmente cieca. Quando ha chiamato il 911 per ben due volte il giorno seguente, i medici del Brooklyn Hospital Center non hanno preso in considerazione i suoi dolori, voltandole quasi le spalle, mentre la donna stava in realtà sviluppando un’infezione da sepsi.
Lei cadde in un coma e la cancrena attaccò le sue estremità. Quando si svegliò, le sue mani e i suoi piedi erano spariti, oltre ad essere cieca da un occhio. Tabitha ha subito presentato una querela. Ha continuato a combattere sia la città che lo stesso ospedale, mentre cercava di superare questo trauma che le ha per sempre cambiato la vita. Più di 9,4 milioni di dollari provengono dal Brooklyn Hospital e da due dei suoi medici, mentre la città pagherà 8,5 milioni di dollari.
La donna ha parlato al Daily Mail di quanto la sua vita sia cambiata per sempre, delle protesi che utilizza per camminare, di come sogni di poter correre e afferrare oggetti, ma di quanto, anche, a fine giornata, debba tornare a fare i conti con la realtà, dovendo fare affidamento su qualcuno anche per poter semplicemente mettere un fermaglio tra i capelli. Sanford Rubenstein, legale di Tabitha, si è dichiarato soddisfatto dell’accordo economico raggiunto e, secondo lui, giustizia in qualche modo è stata fatta senza arrivare ad un processo con giuria, nonostante le insistenze dell’amministrazione dell’ospedale che riteneva che il caso della 35enne Tabitha fosse stato trattato in modo appropriato. La donna ha dovuto subire notevoli battute d’arresto nel corso della sua convalescenza.
Nel 2009, un ladro ha rubato le protesi della mano dalla sua auto. Ha anche iniziato a prendere anti-depressivi dopo l’amputazione. Ma ha sempre anche cercato di riconquistare una certa indipendenza, preferendo camminare sulle sue gambe di titanio e acciaio che utilizzare una sedia a rotelle e continua ad avere il sostegno del suo fidanzato che l’ama e continua a starle vicino, nonostante le difficoltà. “Tabitha rimane un modello di ruolo per coloro che hanno subito catastrofiche perdite fisiche”, ha dichiarato soddisfatto Rubenstein, l’avvocato della donna.
Di seguito, un video del 2009 che racconta dell’accaduto.