Non c’è pace per Laura Pausini, dal blitz della Guardia di Finanza effettuato prima delle due date campane del suo tour il 21 e 22 marzo scorso al Palamaggiò di Caserta, è emerso che 16 operai su 21 tra quelli impiegati nell’allestimento del palco erano irregolari. Tutto questo a neanche tre settimane da quel drammatico 5 marzo, data in cui perse la vita Matteo Armellini tecnico trentenne, anche lui senza contratto, schiacciato dalle impalcature che stava montando in occasione del concerto a Reggio Calabria della cantante di Faenza.
A seguito del rapporto delle Fiamme Gialle, l’impresa in questione è stata licenziata, il titolare denunciato, c’è da augurarsi che dopo la morte di Armellini seguita a un analogo episodio avvenuto a dicembre durante la tappa a Trieste del tour di Jovanotti episodi del genere non debbano più accadere.
Nel frattempo Laura Pausini ha tenuto a precisare con un comunicato apparso sul suo sito d’essere totalmente estranea all’accaduto, eccolo: “Sono solo una cantante e vivo di musica da 19 anni nel rispetto totale di tutto e di tutti. E da sempre, come cittadina italiana che ama e rispetta il proprio Paese, esigo che ogni aspetto della mia vita professionale e del mio lavoro si svolga nell’osservanza delle regole.”
“Per questo-continua la Pausini- mi rivolgo a leader del settore dell’intrattenimento, come F&P Group, che collaborano con imprese per l’ingaggio del personale localmente necessario. Non posso sopportare alcuna condotta che si riveli irregolare e pretendo sia fatta chiarezza. Sono davvero mortificata nel vedere associato il mio nome a fatti od eventi di cronaca di segno negativo a causa di comportamenti altrui, perchè cio’ offende gravemente me ed i seri professionisti che da anni eseguono questo lavoro. Ora pretendo che l’organizzatore del mio tour riservi la massima attenzione e che controlli non solo le imprese che forniscono beni e materiali ma anche le societa’ cooperative locali che forniscono servizi e personale“.