La Banca Popolare di Bari è in procinto di diventare una Società per azioni: entro l’anno, esattamente nella prima metà del mese di dicembre, è stata infatti programmata una assemblea costituente. Per l’occasione, ma soprattutto per arrivare in regola con i conti e con i requisiti a posto, la Popolare di Bari ha realizzato una operazione sui non performing Loan, Npl, da 480 milioni di euro. Tale attività è stata conseguita con l’utilizzo delle garanzie statali Gacs, che ha garantito il successo.
Secondo le indiscrezioni trapelate, il maggiore investitore è stato un colosso Usa degli investimenti alternativi, il fondo Davidson Kemper, che gestisce 31 miliardi di dollari. L’operazione ha utilizzato uno schema rivisitato da Jp Morgan e Prelios, che ne ha assicurato il successo: il bilancio della cartolarizzazione si è rivelato estremamente positivo, ben oltre le previsioni. Sono state cedute ad investitori istituzionali le tranche mezzanine e junior, con un prezzo di vendita del 30% del valore lordo. Grande aiuto è stato ovviamente conferito dalla Gacs, la garanzia di Stato sulla cartolarizzazione delle conferenze, per il piano dell’evoluzione e delle riforme del settore bancario. La cartolarizzazione della Banca Popolare di Bari rimarrà alla storia come la prima a poter sfruttare le potenzialità della Gacs.
Anche le principali agenzie di rating internazionale hanno confermato la bontà ed il giudizio positivo, così da spuntare un valore superiore a quello della media delle ultime operazioni, che generalmente si sono attestate tra il 18 ed il 20%. Inoltre, per la banca è stata prevista una efficienza economica del 10% del lordo dei crediti, pari a circa 50 milioni di euro. Ora è pronta una seconda operazione, da 300 milioni di euro, che dovrà seguire lo schema del primo.