C’è chi campa con 400, 500 euro al mese (o anche meno) e cerca di stringere quanto può la cinghia per riuscire a mettere la pentola sul fuoco e c’è chi, vivendo negli agi e nella sicurezza di uno stipendio fisso, si lamenta comunque. Come non far riferimento all’Onorevole Maurizio Paniz, il quale non ha preso di certo bene la riduzione degli stipendi dei parlamentari. In un’intervista al Messaggero.it, l’avvocato risulta un po’ seccato dai tagli operati ai vitalizi cospicui della Casta, sostenendo che sono anni che si stanno riducendo lo stipendio. Non sarebbe, dunque, una novità per Paniz avere diminuzioni sul salario. L’onorevole accusa i media, che spesso farebbero emergere una realtà ‘altra’ che non corrisponde allo vero stato delle cose: “L’informazione disinforma, i media fanno demagogia. Non sarebbe, finalmente, ora di smetterla?”.
Non sarebbe il caso, invece, che la smettesse la Casta di dire baggianate? Domanda retorica, visto che Paniz continua imperterrito, sostenendo che all’inizio della sua carriera nella sua busta paga poteva godere di 7.500 euro nette, nell’anno 2001, mentre ora “Si è ridotta, a colpi di progressive riduzioni e per effetto del taglio per quelli che come me fanno altri lavori, a 2000 euro”. Solo 2.000 euro netti. Troppo pochi per un parlamentare col doppio lavoro: un avvocato che, a prescindere dalla sua attività parlamentare, resta comunque un ricco avvocato.
Paniz fa riferimento, poi, anche allo stipendio degli altri parlamentari, che ammonterebbe a 3.600 euro. Cifra irrisoria per il legale, il quale dice che svolgerebbe anche gratuitamente il parlamentare: “Gli altri prendono 3.600 euro. Sarebbero dei nababbi? Ma andiamo!”. Una somma che non basterebbe nemmeno per vivere a Roma, tanto che Paniz ha tenuto a precisare che “fra vitto e alloggio mica si campa bene, nella capitale, con questa somma“.
Chi guadagna, invece, meno di mille euro al mese che dovrebbe fare, suicidarsi?
