Visto che la casta dei parlamentari romani non ci pensa minimamente a fare dei sacrifici, sono i colleghi del consiglio regionale siciliano a dare il buon esempio. I deputati dell’isola passeranno dagli attuali 90 a 70: una sforbiciata, dunque, di quasi un quarto. E’ come se parlamentari e senatori, in un batter d’occhio, divenissero oltre 200 in meno. Il ddl, fortemente voluto dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, è stato votato da 56 consiglieri. La legge approvata dal parlamento siciliano non è ancora in vigore, in quanto la Sicilia è a statuto speciale e il ddl va a modificare proprio lo statuto.
Occorre dunque che a dare l’ok definitivo siano la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Raffaele Lombardo è certo che Monti si attiverà perché il ddl sarà esaminato in breve tempo. Ma il governatore della Sicilia non ha intenzione di fermarsi qui con il taglio dei costi della politica. Lombardo vuole abolire anche la province, cosa che nessun esecutivo ha ancora avuto il coraggio di fare. Sembra quasi paradossale, ma stavolta è la Sicilia a dare il buon esempio.