Le tensioni aumentano sul confine fra Kosovo e Serbia e sono dovuti intervenire, ancora una volta di più come negli ultimi quattro mesi, le forze della missione internazionale del Kfor. Era stato dato un ultimatum affinché fossero rimosse le barricate dal confine Serbo, che dopo essere stato posticipato di 24 ore nella speranza di un negoziato pacifico è scaduto costringendo il Kfor ad intervenire ed effettuare lo sgombero.
I posti di frontiera fra Brnjak e Jarinje sono adesso presidiati dai soldati della missione internazionale. Lo sgombero delle barricate è stato necessario specialmente perché il Kfor ha in programma nei prossimi giorni un trasporto di doganieri, ma anche rappresentanti Eulez, che sarebbe stata un’inutile costo se effettuata con gli elicotteri, senza contare che con l’approssimarsi dell’inverno questi viaggi verrebbero definitivamente annullati fino alla prossima primavera.
La zona di confine è ormai teatro di scontri quotidiani. Le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni e spruzzato spray al peperoncino ed alcune settimane fa’ hanno dovuto ricorrere anche a pallottole di gomma. Le questioni sono banali, ma la dove non sono state superate certe questioni di odio anche le cose semplici provocano tafferugli.
La cosa preoccupante od importante, dipende un po’ dai punti di vista, è che il Kosovo ed i rapporti con esso stano diventando un argomento pregnante della campagna elettorale che precede le elezioni, che in Serbia si svolgeranno nella primavera 2012.
La Serbia aveva fatto dei timidi passi per avvicinarsi all’Unione Europea, specialmente consegnando i criminali dell’ex Jugoslavia al tribunale dell’Aja. Circa 46 quelli che ha consegnato, di cui l’ultimo era l’ex generale Goran Hazic. Tuttavia la strada verso un dialogo maggiore, come i delegati dell’Unione Europea continuano a ripetere, passano e passeranno sempre attraverso il miglioramento dei rapporti con il Kosovo e questo sembra purtroppo solo contribuire al degrado dei rapporti fra Pristina e Belgrado.