Via il ballottaggio giudicato incostituzionale, ma resta il premio di maggioranza al partito che riesca a superare il 40% dei voti (con l’assegnazione di 340 seggi pari al 54% degli eletti), non vengono toccati capilista e plucandidature. E in caso di vittoria in più sedi sarà sorteggiato il collegio in cui risultare eletto senza possibilità di scelta.
Sono questi i principali punti del nuovo Italicum rivisto e corretto dalla Corte Costituzionale che rende la legge immediatamente applicabile in vista delle prossime elezioni politiche. Di fatto la legge elettorale ritoccata è un proporzionale, ma con un premio di maggioranza. E con 100 capilista bloccati, la possibilità di pluri-candidature (massimo di 10) e il sorteggio in caso di vittoria in diversi seggi.
E la Corte Costituzionale ha detto chiaramente che se i due sistemi per le elezioni della Camera e del Senato sono dissimili, restano al tempo stesso funzionanti. Di fatto sono ci sono le leggi che consentono di eleggere sia la camera sia il senato anche se con alcune differenze.
Ma quali sono? La differenza centrale sta nel fatto che l’Italicum (con cui si eleggono i deputati) mantiene il premio di maggioranza al contrario del Consultellum, sistema uscito dalla sentenza della Consulta sul Porcellum nel 2014 e valido per l’elezione dei senatori.
I due sistemi differiscono anche per le soglie di accesso: il Consultellum resta un proporzionale puro al contrario della Camera. Diverse le reazioni politiche alla luce dei cambiamenti apportati all’Italicum: secondo Pd, Lega e 5stelle sarebbe necessario, ma non indispensabile rendere omogenee le due leggi. Indispensabile invece per, Forza Italia, Ncd e Sinistra italiana uniformare le due leggi per eleggere deputati e senatori.
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