Adoratori del Demonio. Per questo motivo essere un emo a Baghdad è diventato estremamente pericoloso, soprattutto nei sobborghi della capitale in cui vi è una predominanza sciita, tanto che soltanto nell’ultimo mese sarebbero almeno quattordici gli adolescenti morti ammazzati, e questo soltanto a causa della loro “diversità”. Molti pensavano che l’Iraq sarebbe diventato un paese più civile, finalmente pacificato, dopo la partenza delle truppe americane a dicembre, ma la strada per la normalità è ancora lunga e accidentata.
Quei vestiti attillati di colore nero, quegli occhi bistrati, e poi i tatuaggi, le frange sulla fronte che denotano ambiguità sessuale, ma soprattutto quei teschi dappertutto, come segno distintivo del loro essere emo, devono sembrare davvero troppo ai musulmani sciiti di Baghdad, che sono la maggioranza nel paese: non più perseguitati dopo decenni di oppressione da parte del regime di Saddam Hussein, gli sciiti possono finalmente esprimere pienamente la loro fede religiosa, ben appoggiati dalla politica. Ma se hanno conquistato la libertà, gli sciiti devono aver dimenticato cosa significhi l’intolleranza, e a loro quei ragazzi pallidi e magrissimi, circondati da teschi e dall’aspetto non propriamente virile, appaiono esseri demoniaci e sodomiti, una minaccia per la società. E se non hanno la volontà di convertirsi, allora devono essere eliminati, con ogni mezzo.
Nei sobborghi sciiti di Baghdad, sono stati ammazzati almeno 14 adolescenti emo nell’ultimo mese: a molti di loro i musulmani hanno spaccato la testa con pietre, a qualcuno hanno sparato. Ma, almeno ufficialmente, al ministero dell’Interno non risulta nulla: “Non abbiamo registrato alcun caso di omicidio sulla base del fenomeno emo“, dichiarano ai giornali. Eppure il fenomeno esiste, e sono i medici degli ospedali cittadini a confermare l’inquietante realtà ai media occidentali: “quattordici adolescenti sono stati uccisi in un mese“, dichiarano i dottori, ed anche una fonte anonima del ministero conferma ciò che ufficialmente il governo smentisce. Persino i leader religiosi non negano le uccisioni di emo, condannandole fermamente: purtroppo non la pensano allo stesso modo sia i moderati legati al principale ayatollah iracheno, Ali al-Sistani, che i radicali di Moqtada al-Sadr, i quali definiscono gli emo “una piaga per la società islamica” da eliminare, benché con il “dialogo e i mezzi legali“.