Un ex soldato che ha prestato servizio in Afghanistan potrebbe aver sparato alla sua padrona di casa per “sperimentare” ciò che avrebbe provato nell’uccidere qualcuno, secondo quanto riferito da un giudice. Aaron Wilkinson, a cui è stato diagnosticato uno stress post-traumatico dopo il ritorni dalla sua missione, ha ucciso a bruciapelo Judith Garnett, 52 anni e madre di 2 figli. Era ossessionato dai suoi 6 mesi trascorsi in Afghanistan e, sebbene avesse riportato delle lievi ferite, enorme era la sua insoddisfazione nel non aver sparato a nessuno. Aaron Wilkinson è ora sotto processo per l’omicidio della donna realizzato con un fucile da caccia. Il ragazzo, 24 anni. Ha dichiarato alla polizia di aver perso il senno quando la signora Garnett, che era anche suo datrice di lavoro, gli ha detto che era “pigro e crudele” e gli ordinò di uscire dalla sua casa di Leeds, dove aveva sinora vissuto come riferito dalla Bradford Crown Court.
Dopo aver sparato alla vedova, uccidendola all’istante, Wilkinson ha chiamato il 991 e all’operatore ha detto: “Ho fatto qualcosa di assolutamente terribile … Ho appena avuto un momento di follia”. Richard Mansell, procuratore, ha detto che Wilkinson ha servito in Afghanistan nel 2009, e che era orgoglioso del fatto di essere stato ferito, tanto da portare in giro in un barattolo la scheggia che lo aveva colpito. Egli ha affermato di essere stato parte di un gruppo indagato dalla polizia militare in un incidente in cui i civili afghani erano stati uccisi. Il signor Mansell, nel corso del processo che si sta svolgendo a Leeds, ha aggiunto: “Wilkinson a hparlato del fatto che non era riuscito ad uccidere un soldato nemico, mentre era in azione e sembrava per questo deluso”.
Il giovane aveva lavorato per la signora Garnett per dieci anni presso la sua fattoria, condividendo il bungalow dove viveva con i suoi due figli. La donna aveva anche messo uno striscione con su scritto ‘Welcome Home’ (Bentornato a casa) quando tornò dalla guerra. La giuria ha ascoltato la difesa del giovane improntata sul fatto che la sua responsabilità è stata ‘sostanzialmente influenzata’ dalla sindrome di Asperger e dallo stress post-traumatico. Il signor Mansell ha invece respinto la spiegazione di Wilkinson che avrebbe improvvisamente perso il controllo. ‘Questo è stato un omicidio’, ha detto il procuratore. Il processo continua.