Il rapporto tra formazione e mondo del lavoro sta subendo negli ultimi anni un disallineamento, che in alcuni settori diventa molto critico. I piani di studio previsti dagli atenei infatti non sempre corrispondono alla reale richiesta delle imprese e la Generazione Z è sempre più incline a formarsi in maniera indipendente, anche oltre il percorso universitario.
Da una ricerca condotta da IG Group e Tutored dal titolo “Universitari e mondo del lavoro”, il 37% dei giovani italiani ritiene fondamentale nella ricerca del lavoro il possesso di competenze trasversali e il 17% di quelle digitali. In un impiego inoltre cercano la formazione continua e la possibilità di potersi specializzare seguendo l’evoluzione del settore di competenza anche quando lavorano già. Un’attenzione dunque alla cura della conoscenza che sottolinea l’interesse anche a sperimentare nuove mansioni. In questa costante ricerca di nuovi stimoli anche il mondo del lavoro non si lascia sfuggire nuove opportunità e investe in settori nuovi che garantiscono una crescita all’azienda e la possibilità di dare spazio a nuove professioni. La pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione delle imprese, i Big Data sono diventati la principale fonte di investimento e analisi per il business e l’Intelligenza Artificiale è la nuova frontiera per diversi ambiti, con importanti ripercussioni sull’economia. Il lavoro quindi si sta evolvendo e bisogna puntare alle nuove professioni per assicurarsi una crescita costante e un vantaggio competitivo.
Le opportunità delle discipline STEM
Con l’acronimo STEM si indicano tutte le discipline delle macroaree Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Meccanica. Si tratta di un gruppo di materie fondamentali per l’industria e che garantiscono un livello occupazionale altissimo. Secondo i dati Almalaurea, il 90% dei laureati in queste discipline trova un impiego a 5 anni dalla laurea. Tra i profili più ricercati del momento ci sono gli ingegneri e gli esperti di statistica, che sono in grado di raccogliere, analizzare ed interpretare i dati in chiave strategica per offrire alle aziende le soluzioni più efficaci per migliorare le performance aziendali e aumentare il proprio business.
I lavori dell’ambito tecnologico
Le professioni legate alla tecnologia riguardano sia l’ambito tecnico, come gli sviluppatori, sia quello gestionale e commerciale. La digitalizzazione delle imprese pubbliche e private è ormai in atto e saranno sempre più richiesti profili legati all’e-commerce, all’analisi dati, al web marketing e al social media marketing. Tra le figure professionali più in evoluzione negli ultimi anni c’è il digital customer care specialist, una figura professionale che si occupa della relazione con il cliente sui canali digitali.
I nuovi settori che creano occupazione
Le lauree che offriranno maggiori possibilità di lavoro sono quelle che fino a qualche anno fa non esistevano. La medicina ad esempio si avvale sempre più dell’ausilio di software di precisione e dell’utilizzo delle più avanzate tecnologie digitali. In questo settore sono nati nuovi specialisti, che si occupano proprio della pianificazione di sistemi tecnologicamente avanzati per operazioni chirurgiche, analisi specifiche e trattamenti medicali. I contenuti della laurea in ingegneria biomedica condensano proprio queste nuove esigenze e permettono a chi si iscrive a questa facoltà di confrontarsi con nuovi campi scientifici e di testare strumenti avanzati. Il percorso si può seguire anche in maniera telematica con Unicusano, l’Università online che ha anche un campus a Roma con aule studio, biblioteca e laboratori. Un altro settore in costante crescita è quello del gaming, che richiede delle capacità creative e tecniche non indifferenti. A tal proposito sono nati dei corsi di laurea specifici per formare i progettisti di videogiochi.