E’ ancora bufera all’interno del Movimento 5 Stelle per il “caso Campidoglio“, con l’indagine in corso sull’assessore all’Ambiente Paola Muraro, indagine di cui era già a conoscenza non solo la sindaca Virginia Raggi, ma anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che ne era stato informato da Paola Taverna il 5 agosto tramite email. Il leader del M5S Beppe Grillo ha incontrato nel pomeriggio di mercoledì il direttorio del Movimento in un luogo segreto sulla strada per Nettuno, per evitare i giornalisti, mentre in serata ha tenuto nella cittadina sul litorale laziale il comizio conclusivo del tour “Constitution Coast to Coast” assieme al direttorio al completo, ossia Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. Grillo, però, ha preferito non incontrare la Raggi, come era inizialmente previsto, limitandosi invece a telefonarle per farsi raccontare la sua versione dei fatti e ribadire che il Movimento, ora, deve restare il più possibile unito, perché Roma è troppo importante.
Martedì sera l’ex comico, dopo essere stato tutto il pomeriggio in collegamento telefonico con i parlamentari grillini riuniti alla Camera, aveva imposto alla sindaca di azzerare le cariche degli assessori Muraro e De Dominicis, del vice capo di gabinetto Marra e del segretario politico Romeo, ma la Raggi sembrava disposta a cedere su Marra e Romeo, ma non sugli altri due assessori. Già martedì sera, quindi, la prima cittadina romana aveva fatto sapere che a Romeo sarebbe stato ridotto lo stipendio, mentre nel pomeriggio di mercoledì è stato prima lo stesso Grillo ad annunciare sul suo blog, con un “post scriptum” al post della stessa Raggi, che “l’attuale vice capo di gabinetto Raffaele Marra sarà ricollocato in un’altra sede“, e dovrebbe quindi diventare capo del dipartimento Commercio, e poi la sindaca in un post su Facebook, dove ha scritto anche, a proposito dell’indagine sull’assessore Muraro: “Lo dico chiaro a tutti: saranno i pm a decidere se c’è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto l’assessore deve impegnarsi per ripulire la città. E si mette fine alle polemiche. Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un’accusa. Io ho le spalle larghe e non ho paura.”
Non sarebbe più in discussione, invece, la posizione dell’assessore al Bilancio De Dominicis. In serata è stato proprio Grillo, dal palco di Nettuno, a difendere, in parte, la Raggi, assicurando però: “Virginia andrà avanti e noi vigileremo“, per poi paragonarla al “primo sindaco negro del Mississipi“, ed aggiungere ironico: “La reazione di questo sistema è una cosa bellissima. Ed è poco: mi aspettavo un avviso di garanzia, cinque chili di cocaina nella macchina… Più il sistema è compatto contro di noi, più noi abbiamo ragione”. Grillo ha anche ammesso: “Qualche cazzatina la facciamo anche noi”, per poi concludere il suo breve intervento rispolverando il classico “Andate a fanc… tutti“. E’ poi intervenuto Di Maio, che ha ammesso: “Ho commesso un errore. Ho sottovalutato il contenuto della mail che mi era stata inviata. Non l’ho detto a Roberto, Carla, Carlo, Alessandro, l’ho sottovalutata e sono qui a dirvelo negli occhi“.
Di Maio ha spiegato infatti: “Pensavo che l’accusa venisse da un manager del Pd, questo è quello che pensavo”, e quando ha letto sui giornali della Muraro indagata “non ho ricollegato che la storia fosse quella di cui sapevo“. Il deputato grillino ha quindi sferzato il consueto attacco al sistema mediatico, affermando: “Ma quando c’è stata Mafia Capitale dov’erano i giornalisti? Ora sono tutti diventati degli Sherlock Holmes“. Ha infine preso la parola Alessandro Di Battista, acclamatissimo, che ha dichiarato: “Noi qualche errore lo abbiamo fatto, ma sempre in buona fede. Se avessero adottato gli stessi parametri usati con noi anche con gli altri ora l’Italia sarebbe più pulita. Invece i giornali hanno oscurato il sisma per parlare di noi”.