Dopo che la delegazione del Movimento 5 Stelle ha salutato Pierluigi Bersani, il premier incaricato per la formazione del nuovo governo e impegnato nelle consultazioni, sul blog di Beppe Grillo è apparsa quella che sembra la vera risposta all’invito a votare la fiducia per un governo del cambiamento. “Non ci sono responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta”, scrive il leader del Movimento 5 Stelle.
Secondo Grillo il tentativo fatto dal segretario del Pd di farsi portavoce delle istanze di cambiamento che sono arrivate dalle elezioni è solo l’ultima manovra di una classe politica capace di convincere il popolo italiano che questa situazione “è opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all’improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani”.
Si passa poi all’attacco feroce.
Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D’Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità.