La chiesa torna a manifestare il proprio dissenso verso il gioco d’azzardo e tutto ciò che gli gira attorno, compreso soldi e vite distrutte da questa “malattia” dei nostri giorni. L’occasione è stata offerta dal convegno intitolato ”Gioco d”azzardo e usura” che si è svolto a Genova.
Il portavoce di questa “invettiva” è stato il cardinal Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che con il suo discorso tenuto in conclusione del convegno ha puntato il dito verso questa “vera emergenza sociale”.
Bagnasco si è rifatto ai dati forniti dal Monopolio di Stato, che rappresentano un vero e proprio grido d’allarme sulla questione. Ha innanzitutto evidenziato le cifre, dalle quali emerge che nel nostro paese ci sono 1 milione e 800 mila giocatori a rischio, e tra questi quasi la metà, e cioè circa 800 mila possono essere definiti “malati”.
Ha poi focalizzato il suo discorso sul giro d’affari che ruota attorno al gioco d’azzardo, difatti sempre secondo i dati, lo scorso anno si è arrivati ad un totale di somme investite nel gioco pari a circa 80 miliardi, una cifra enorme, che è praticamente quasi il doppio della somma occorsa per la manovra “salva Italia”.
Ecco quanto affermato dal presidente della Cei: ”Siamo di fronte ad una vera emergenza sociale . Quando si bruciano infatti le risorse, inseguendo il miraggio della vincita, resta solo la cenere e, per continuare a sbarcare l’inevitabile lunario, si cercano altre strade rovinose per se’ e per i propri cari. La vita non è un colpo di fortuna, vi sono delle storture culturali ed educative che, se non riprese e corrette con decisione e unitariamente, coltivano illusioni devastanti a cui seguono infelicità e depressione non solo dei singoli, soprattutto delle giovani generazioni, ma della società intera”.
Il Cardinale ha anche illustrato quali sarebbero le direttive da seguire per curare e prevenire questa “odierna piaga sociale: “Auspico con voi che leggi opportune e puntuali siano poste in essere sia a livello locale che nazionale come è stato fatto in altri campi nefasti, ma senza dimenticare che sarà soprattutto una educazione nuova e vera la prevenzione migliore per reagire positivamente non solo alla piaga del gioco d’azzardo, ma ad ogni altro devastante miraggio”.