Dopo le agenzie di rating Standard&Poor’s e Moody’s, anche Fitch ha declassato l’Italia da A- a BBB+ con outlook negativo, due gradini sopra il livello spazzatura. Standard&Poor’s, invece, che nei giorni scorsi aveva ribadito che l’incertezza creatasi a seguito delle elezioni non avrebbe condizionato il suo parere sul rating italiano, aveva già portato la sua valutazione a BBB+, mentre Moody’s a Baa2. La decisione di Fitch, si legge in una nota, è dovuta all’esito “non decisivo” delle recenti elezioni politiche e ai dati del quarto trimestre 2012 “che confermano come quella italiana sia una delle recessioni più profonde in Europa”, dalla considerazione che nel 2013 il rapporto tra debito e Pil potrebbe arrivare al 130%, e dal fatto che un “governo debole potrebbe essere più lento e meno capace di rispondere agli choc economici interni o internazionali”.
Per Fitch, “è improbabile la formazione di un governo stabile per le prossime settimane“, mentre “i dati indicano il rischio che la recessione si prolunghi più di quanto atteso“. Anche le previsioni di questa agenzia riguardo alla contrazione del Pil non sono delle più rosee: secondo Fitch, infatti, il Pil si ridurrà dell’1,8% nel 2013, di più, quindi, del -1% previsto da Confindustria e Banca d’Italia. Per questa agenzia, una lunga recessione “mette a rischio lo sforzo di risanamento del bilancio e aumenta i rischi del settore finanziario”, e “se la recessione sarà più lunga e profonda del previsto, il rischio che al governo possano essere richieste ulteriori iniezioni di capitale, al di là di Monte dei Paschi di Siena, non può essere scartato”.
L’agenzia, comunque, ricorda che, nonostante il declassamento, il rating dell’italia rimane a livello di investimento, dato che la nostra economia è ancora “relativamente ricca, diversificata e con alto valore aggiunto“, e visto che “l’Italia ha compiuto progressi concreti negli ultimi due anni grazie al consolidamento fiscale”. Il ministero del Tesoro ha replicato al taglio del rating con una nota in cui dichiarava: “L’incertezza politica che è seguita alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è parte integrante di un normale sistema democratico. Confermiamo quindi la fiducia nel fatto che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso“.
E dell’urgenza di arrivare al più presto ad un governo stabile ha parlato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia della festa della donna tenutasi al Quirinale: “I problemi urgenti e le questioni di fondo dell’economia non possono aspettare, debbono ricevere risposte e dunque richiedono che l’Italia si dia un governo ed esprima uno sforzo serio di coesione“, anche perchè, ha aggiunto Napolitano, “tutti i problemi acuìti dalla crisi si ripercuotono nella vita quotidiana della gente, per le famiglie più disagiate, spesso drammaticamente“.
2 commenti su “Fitch declassa l’Italia, Napolitano: “Serve un governo””