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Eutanasia, campagna shock: “A.A.A. malati terminali cercansi”

Eutanasia, campagna shock: “A.A.A. malati terminali cercansi”

E’ destinata a far discutere la nuova campagna di sensibilizzazione al tema della cosiddetta “dolce morte” realizzata dall’Associazione Luca Coscioni e presentata questo pomeriggio a Roma nel corso della conferenza stampa in occasione del IX Congresso, che si svolgerà a Milano il 6 e 7 ottobre e imperniata sui temi  essenziali quali ricerca, salute, eutanasia e disabilità.
Nel video, di soli venti secondi, si vede un semplice letto d’ospedale con una fiala pronta per l’iniezione, mentre parte il ciak per un film intitolato “Eutanasia legale” e la voce del regista fuoricampo che chiede dove siano gli attori. L’invito, rivolto ai malati terminali è quello di “farsi vivi”, presentarsi per il ruolo di protagonista e raccontare la propria storia.

L’obiettivo dell’iniziativa “AAA Malati terminali cercansi” lo spiega bene Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni:

“Vogliamo fare emergere le storie delle persone che ricorrono all’eutanasia. Su questi temi la politica si è fermata, ma le richieste di fine vita sono in aumento. Riceviamo ogni giorno molte telefonate nelle quali ci vengono chieste informazioni per fare l’eutanasia all’estero. Per questo abbiamo deciso di avviare questa campagna. Il nostro motto è: “Dal corpo del malato al cuore della politica”. Su determinati temi bisogna creare delle leggi che affermino i diritti dei cittadini”.

Da anni l’Associazione si batte per ottenere “una legge che rispetti ogni scelta di fine vita”, come si legge sul sito ufficiale, e questa campagna, per la quale si è scelto di cercare come testimonial veri malati terminali, rappresenta solo l’ultimo dei tanti tentativi di conquistare l’attenzione del mondo politico perché venga riconosciuto a chiunque il diritto di avere il controllo sulla propria vita.

“I casi Englaro-Welby-Nuvoli – sottolinea Filomena Gallo – hanno creato una giurisprudenza positiva in materia. Ora abbiamo bisogno di una legge giusta. Per questo probabilmente già dai prossimi mesi incominceremo a lavorare per un disegno di legge di iniziativa popolare. L’obiettivo è raccogliere almeno 50.000 firme autenticate e certificate”.

Il Congresso di Milano, si legge sul sito, sarà luogo di confronto e proposta affinché ogni singola storia di diritti negati si possa trasformare in battaglia di libertà per tutti.

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