A spoglio delle urne quasi terminato, appare ormai netto il trionfo del Pd alle elezioni europee del 25 maggio, mentre il Movimento 5 Stelle arretrerebbe rispetto alle elezioni politiche, così come anche Forza Italia. I democratici, infatti, sarebbero al 41,1%, un risultato storico, dato che solo la Democrazia Cristiana riuscì a conquistare una percentuale superiore al 40% nella storia repubblicana, mentre il M5S, dato come principale competitor dei democratici, si è fermato al 21% , e il partito di Berlusconi al16,6%. Sopra la soglia anche la Lega Nord, con il 6,3%, il Nuovo Centro Destra-Udc, con il 4,34%, e la lista L’Altra Europa con Tsipras, con il 4,04%. Dal Pd, Debora Serracchiani è stata la prima a commentare le proiezioni, dicendo: “Se il risultato che stiamo ricevendo è confermato, è straordinario sia come partito in Ue sia come partito di governo. E premia il lavoro fin qui svolto dall’esecutivo”.
Il vicesegretario democratico Lorenzo Guerini ha affermato invece: “Abbiamo vinto noi. Un risultato straordinario. Il Pd è il primo partito della sinistra europea. Viene premiato il lavoro del governo: i cittadini italiani hanno capito che il Paese sta già cambiando in soli 80 giorni”. Il premier Matteo Renzi ha rimandato la conferenza stampa a questa mattina, e ha però ringraziato gli elettori scrivendo su Twitter: “Un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno @pdnetwork #senzapaura”. Dal M5S, invece, ha parlato solo Roberta Lombardi, dopo i primi exit poll, limitandosi a dire: “Noi siamo abituati, come stile di lavoro, a basarci sui fatti. Sono dati talmente aleatori che non ci permettono di esprimere una valutazione. Sarà una lunga notte“. Sul blog di Beppe Grillo, però, sono tanti i commenti di sconforto e delusione degli attivisti.
Nel resto d’Europa, il PPE è il primo partito, con il 28,23 % dei voti e 212 seggi, anche se in forte calo rispetto ai 274 seggi di cinque anni fa, seguito dal Pse con 185 seggi; vi sono poi i Liberali dell’Alde con 71 seggi e i Verdi a 55. Il candidato del PPE Jean- Claude Junker ha commentato: “Voglio essere il presidente della prossima Commissione perchè il PPE ha vinto. Non andrò in ginocchio dai socialisti perchè siamo il partito numero uno. Ma anche noi dobbiamo fare compromessi“. Il candidato del Pse Martin Schulz ha dichiarato invece: “Se il partito di Juncker sarà in testa ha il diritto di cercare una maggioranza. Se vuole parlare con noi è benvenuto. Anch’io prenderò l’iniziativa per formare una maggioranza”. Ma in molte nazioni, invece, sembrano trionfare gli euroscettici.
In Francia, l’estrema destra del Front Nazional di Marine Le Pen, secondo i primi dati, sarebbe il primo partito con il 25% dei voti, l’Ump sarebbe intorno al 20% e il Partito socialista del presidente Hollande sarebbe crollato a poco oltre il 14%. In Gran Bretagna, invece, stando alle prime proiezioni, il movimento antieuropeo dell’Ukp sarebbe in testa con il 29,7%, quasi alla pari, però, con il Labour, che avrebbe ottenuto il 29,6% dei voti, mentre i Tories del premier David Cameron sarebbero solo terzi, con il 20,4%. In Grecia, il partito di sinistra radicale Syriza di Alexis Tsypras sarebbe il primo partito, con il 26,5%, mentre la formazione neonazista Alba Dorata sarebbe al 9,3%. Anche in Danimarca, secondo gli exit poll, sarebbe prima l’estrema destra del Danish People Party, con il 23,1%.
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