Proteste contro la crisi, la casta politica, le banche, i tagli che coinvolgono anche l’istruzione e contro il DDL Profumo in tutta Italia, dove in diverse città si stanno riscontrando disagi per via dei cortei che sfilano.
A Roma, il traffico è in tilt ed i bus sono rallentati dai diversi cortei degli studenti dei licei romani che stanno sfilando per poter raggiungere Porta San Paolo e, poi, il ministero dell’Istruzione. Gli studenti stanno, ovviamente, protestando “contro crisi ed austerità” e si stanno muovendo in diverse vie, fra cui via della Conciliazione, viale Trastevere, Lungotevere Ripa, piazza Belli e piazzale dei Partigiani. “Le linee bus 23, 280 e 125 sono rallentate a causa del corteo degli studenti in corso sul Lungotevere Ripa. Gli studenti si dirigono al momento a Porta San Paolo Piramide Cestia“, ha fatto sapere l’Agenzia per la Mobilità di Roma. Sul posto, sono già state inviate 22 pattuglie della polizia locale.
A Torino, ci sono stati momenti di forte tensione fra gli studenti e le forze dell’ordine, dopo il lancio di uova e di vernice. Le autorità hanno impedito il passaggio del corteo in via Bertola, dove gli agenti hanno risposto con alcune cariche a causa delle quali i manifestanti si sono sparpagliati nelle vie vicine.
A Milano, si sfila contro “il progetto di privatizzazione e la politica dell’istruzione pubblica del Governo“, dove lo slogan della manifestazione è “No DDL Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno“. Alcuni fumogeni sono stati lanciati di fronte alla sede della SIAE – società per i diritti d’autore – e diversi volantini sono stati apposti sulle vetrine di una banca Intesa Sanpaolo. L’intera zona è stata isolata dalle forze dell’ordine. Del corteo fanno parte gli studenti di liceo, così come quelli dell’Università di Milano.
A Palermo, la protesta è partita da piazza Politeama “contro crisi e austerità riprendiamoci scuole e città“, come si legge sullo striscione dietro il quale sfilano circa 5 mila studenti. La manifestazione è nata anche per opporsi “alla casta politica locale, capace solo di imporre tagli ed austerity, ma mai di rispondere ai bisogni sociali di Palermo e dell’intera Regione“, come affermano i leader studenteschi. I ragazzi hanno anche denunciato i tagli alla scuola pubblica, oltre a rivendicare i libri di testo a costo zero ed un piano di risanamento dell’edilizia scolastica.
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