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Corrado Augias: perdona loro, che credono di sapere quello che fanno

Corrado Augias: perdona loro, che credono di sapere quello che fanno

Una svista, un’ingenuità dovuta all’ineducazione digitale, ed ecco che Corrado Augias diventa il bersaglio dei troll. Sui social, infatti, siamo tutti intelligenti con gli errori degli altri. Poco importa se stiamo parlando di un autorevole giornalista, di un uomo dalla gentilezza d’altri tempi e di un personaggio dalla dialettica, dal lessico e dall’intelligenza invidiabili.

Corrado Augias e l’inganno dei truffatori

Tutto è partito dalla lettera di una lettrice a Repubblica, all’indirizzo della rubrica curata proprio da Augias nell’autorevole testata. Il carteggio è comparso su Twitter nella forma dello screenshot, le tante amate istantanee che molto spesso diventano strumenti di ricatto e dimostrazioni di anaffettività. Anzi, downgradiamole ancora: spesso queste istantanee diventano frecciatine inutili, fake news, improbabili comunicati e indizi inesistenti. Nelle ultime ore, invece, lo screenshot era proprio quel carteggio tra una lettrice e Corrado Augias.

La lettrice, svizzera, riportava un problema burocratico riscontrato nel richiedere la cittadinanza italiana. Alla sua disavventura il giornalista Augias aveva scelto di rispondere raccontando un episodio vissuto in prima persona. A proposito di documenti redatti male, infatti, Augias ha riportato il testo di una sedicente email arrivatagli dall’Enel in cui gli veniva garantito l’accesso a un rimborso di circa 92 euro, ma per ottenerlo doveva inserire username e password. Credenziali di cui il giornalista non disponeva e per questo, scriveva Augias, aveva cercato di avviare la procedura di recupero user e password. I tasti del form da compilare, però, non funzionavano.

Con la bella pubblicità che fa, così moderna, dinamica, apparentemente amichevole, non ha una persona in grado di scrivere un messaggio in un italiano comprensibile? Né un tecnico capace, di organizzare una finestra di dialogo?

Sì, perché il testo dell’email era stato redatto in un italiano stentato e impreciso. Una traduzione automatica, in pratica, di quelle che vengono fatte dalla macchina e non dall’uomo. Sì, perché quella ricevuta da Augias e scambiata per un messaggio dell’azienda di fornitura elettrica era l’opera di qualche truffatore specializzato in phishing.

Tutti fenomeni

Nessuna rabbia, nessuna mossa scomposta: come riportano su Bufale.net Corrado Augias si è scusato e lo ha fatto sulle sue stesse pagine: “Ieri sono caduto in una trappola a proposito di un comunicato dell’Enel che era, ben camuffato, una truffa (phishing). Le scuse doverose si accompagnano al sollievo”. Mentre tutti ridevano, trollavano, si scoprivano più intelligenti e infestavano i social con emoji di risata lacrimante, Corrado Augias chiedeva addirittura scusa.

Chiedeva scusa a tutti quelli che si sono illusi di essergli superiori, per averli detronizzati e fatti sentire come contenitori abbandonati in soffitta: bravi a schiumare contro qualcuno, pessimi nel riconoscere una colpa. Corrado Augias si è assunto la colpa, quella dell’ingenuità, e dopo esser stato deriso si è inchinato e ha chiesto scusa. Lui, agli altri.

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