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Clamoroso. La Johnson & Johnson rinuncia ai prodotti chimici

Clamoroso. La Johnson & Johnson rinuncia ai prodotti chimici

Decisione clamorosa quella di Johnson & Johnson, società farmaceutica multinazionale americana che produce farmaci, apparecchiature mediche e prodotti per la cura personale e l’automedicazione. La società ha infatti deciso di riformulare tutta la sua linea di prodotti per bambini, ed alcuni anche per adulti, in seguito alle polemiche insorte per l’utilizzo di prodotti chimici. Già da alcuni anni sono diverse le multinazionali ad essere al centro dell’attenzione mediatica per l’utilizzo di prodotti chimici tendenzialmente pericolosi nella produzione e distribuzione di prodotti per la cura e l’igiene del corpo di bambini e adulti.

La decisione di Johnson & Johnson fa ora registrare una sicura inversione di tendenza, rappresentando un chiaro successo delle associazioni di consumatori. Sebbene non ci sia stata alcuna ammissione di colpa, la società ha però deciso di eliminare un certo numero di sostanze e sottoprodotti chimici oggetto di discussione nel corso degli ultimi anni.

Entro il 2015, quasi tutti i prodotti per la cura dei consumatori della J & J saranno così privi di sostanze chimiche conservanti che rilasciano glicolo metilene, la forma alcolica della formaldeide,  identificato come un agente cancerogeno. Si prevede poi di rimuovere le sostanze chimiche conservanti che producono 1,4 di diossano, sostanza connessa all’insorgenza dei tumori.

La J & J ha creato un sito web dedicato nel periodo di transizione intercorrente per la formulazioni di nuovi prodotti, alcuni dei quali saranno prodotti anche prima del 2015, principalmente quelli riguardanti bambini e neonati. Il sito, intitolato “Il nostro impegno per la sicurezza e la cura” illustra come l’azienda riuscirà ad eliminare negli anni seguenti ftalati, triclosan, parabeni, profumi e molti altri prodotti chimici discutibili dalle sue linee di produzione.

Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” si è mostrato soddisfatto per l’iniziativa, nella speranza che altre importanti multinazionali, magari del settore alimentare anch’esse messe sotto torchio per l’utilizzo di componenti chimici ritenuti pericolosi, prendano decisioni analoghe nel primario obiettivo della salvaguardia della sicurezza dei propri clienti.

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