Secondo gli organizzatori sono stati circa 800mila i francesi che hanno preso parte al grande corteo di protesta contro il progetto di legge sui matrimoni gay, fortemente voluto dal presidente della Francia Francois Hollande. In piazza, a Parigi, sono scesi in campo i militanti di molti gruppi cattolici. Una delle manifestanti ha detto: “Un padre e una madre devono dare la vita, devono insegnare e hanno bisogno di una famiglia stabile per poter educare i loro figli”.
Un’altra signora, ancora: “Noi siamo per una famiglia stabile, composta da un padre e da una madre e crediamo sia giusto che ogni bambino abbia l’opportunità di avere due genitori di sesso diverso”.
Non sono mancati neppure i riferimenti biblici: “Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori per crescere. E poi è contro la legge di Dio. La gente ha la memoria corta e di dimentica troppo facilmente di Sodoma e Gomorra“. Il testo della proposta di legge sarà esaminato dal Parlamento il prossimo 29 gennaio e Hollande vorrebbe che diventasse legge entro il prossimo mese di giugno.
Il portavoce della Conferenza Episcopale Francese, monsignor Bernard Podvin, che ai microfoni della Radio Vaticana ha sottolineato la legittimità della grande manifestazione che si è tenuta nella capitale francese, ha detto:
Tutti i vescovi sono in piena comunione con le affermazioni del cardinale Ving-Trois a Lourdes, per ribadire la loro opposizione al cosiddetto matrimonio per tutti. La questione ha un forte impatto sui valori della società e le persone di buon senso sanno che la famiglia è una cosa che riguarda noi tutti, al di là dell’appartenenza o dei diversi orientamenti politici e religiosi; è ovvio che la Chiesa prenda una posizione esplicita: come potrebbe rimanere indifferente di fronte a questo movimento popolare? Ma non è lei l’organizzatrice di questo evento; i vescovi, in tutta libertà e con l’aiuto della preghiera, hanno scelto ognuno per conto suo se partecipare o meno. Sicuramente da parte della Chiesa Cattolica non c’è alcun desiderio di far polemica.