Si chiama cavallo di ritorno ed è una pratica ovviamente illegale, proprio la stessa per cui stato ucciso Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato a Roma, nel quartiere Prati, mentre stava intervenendo in questo tipo di operazione.
Ma che cos’è in sostanza il cavallo di ritorno?
Si tratta di un termine gergale con cui i carabinieri indicano il movimento di soldi in cambio della restituzione di qualcosa che è stato rubato.
In pratica è un’estorsione messa in atto dai ladri o da chi è venuto in possesso di qualcosa che è stato rubato che si mette direttamente in contatto con il proprietario con lo scopo di ottenere denaro in cambio della restituzione dell’oggetto.
Le origini del termine
Il modo di dire, cavallo di ritorno, può indicare anche in modo più generale una notizia che torna al punto di partenza: le origini arrivano proprio dall’uso dei cavalli a noleggio.
Una volta giunti a destinazione, dovevano necessariamente tornare indietro ragion per cui potevano essere noleggiati a prezzo inferiore.
La morte del carabiniere
Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, è morto proprio nel corso di un controllo su un cavallo di ritorno: Cerciello Rega e il suo collega stavano effettuando un controllo su due nordafricani, che trasportavano una borsa sospetta e che con ogni probabilità era stata rubata il giorno prima a Piazza Mastai, sogna Trastevere.
La vittima avrebbe chiamato il suo cellulare e preso accordi con i ladri per riavere la borsa, ma all’appuntamento si sarebbero presentati i militari in borghese. Da lì a poco è scoppiata la colluttazione: uno dei individui ha estratto un coltello e ha pugnalato il vice brigadiere con otto coltellate. L’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito, dove i tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili. Il vice brigadiere sarebbe stato ucciso per cento euro, quelli chiesti dai due per restituire la borsa.
Il messaggio di cordoglio dei Carabinieri
Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno.
È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama “cavallo di ritorno”.
Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito.
Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio.
Questo il messaggio di cordoglio dei carabinieri per la morte di Mario Cerciello Rega.
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