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Canada, sparatoria in Parlamento: ucciso soldato e attentatore

Canada, sparatoria in Parlamento: ucciso soldato e attentatore

Terrore in Canada, dove nella capitale Ottawa sono avvenute ieri due sparatorie, una all’interno del Parlamento e una all’esterno, vicino al National War Memorial, dove un soldato di guardia, Nathan Cirillo, 24 anni, di origine italiana, è stato ucciso. Uno degli attentatori è stato colpito a morte dalle forze dell’ordine in uno scontro a fuoco all’interno dell’edificio, nel quale sarebbero stati sparati almeno una trentina di colpi. La polizia lo avrebbe identificato: si chiamerebbe Michael Zehaf-Bibeau e sarebbe un cittadino canadese del Quebec, nato nel 1982, che si sarebbe convertito all’Islam. Il suo vero nome sarebbe Michael Joseph Hall, poi cambiato in Zehaf-Bibeau. Era considerato “un viaggiatore ad alto rischio: gli era stato sequestrato il passaporto e non poteva perciò prendere più aerei. Aveva inoltre precedenti per droga. Secondo le prime ricostruzioni, era armato con un fucile da caccia, indossava abiti civili ed aveva i capelli lunghi e scuri.

Oltre all’uomo, vi sarebbero stati altri due o tre attentatori, facenti quindi parte, probabilmente, di un commando organizzato, che sarebbero riusciti a fuggire in auto e sono ora ricercati dalle teste di cuoio canadesi. Nella sparatoria sono rimaste ferite altre tre persone. In città è stato dichiarato il coprifuoco, e la polizia ha invitato i cittadini a stare lontani dalle finestre e dai tetti. Tutta la zona in cui si trova il Parlamento è in stato d’assedio, e le scuole e le ambasciate, compresa quella italiana e quella americana, sono state messe in “lockdown”, ossia nessuno può entrare o uscire. Verso le 22 italiane, il blocco è stato allentato e molte persone sono riuscite ad uscire, ma il Parlamento è ancora isolato. Il premier canadese Stephen Harper ha definito quanto avvenuto “un attacco spregevole” ma ha sottolineato che il Parlamento deve continuare il suo lavoro.

In serata, il premier ha parlato alla nazione, affermando: “Saremo vigili contro coloro che cercano di farci del male. Non saremo mai intimiditi, manterremo il Canada sicuro”. Lo stesso Harper, che si trovava nell’edificio quando è avvenuta la sparatoria, e i leader dell’opposizione Justin Trudeau, del Liberal Party, e Tom Mulcair, del New Democratic Party, sono stati portati al sicuro in una località segreta. Il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (Norad) ha aumentato il numero dei susonooi aerei in stato d’allerta, pronti ad intervenire se necessario. Anche negli Stati Uniti l’Fbi ha alzato il livello di allerta, soprattutto a Washington, dove sono state rafforzate le misure di sicurezza attorno all’ambasciata canadese e attorno al cimitero monumentale di Arlington, dove sono sepolti i reduci di tutte le guerre.

Il presidente Barack Obama, appreso quanto accaduto, ha parlato al telefono con il premier canadese, definendo gli attacchi “oltraggiosi” e offrendo al Paese il suo aiuto. Il Canada ora si interroga sulla possibile matrice terroristica degli attentati, avvenuti tra l’altro due giorni dopo che un convertito all’Islam, nei pressi di Montreal, ha investito con l’auto due soldati canadesi, uccidendone uno. Il Canada è infatti a fianco degli Stati Uniti in Afghanistan e nella lotta all’Isis, ed è inoltre alleato del governo israeliano di Benyamin Nethanyahu. Il portavoce della Casa Bianca John Earnest ha spiegato che ancora non è possibile stabilire se gli attentati siano di stampo terroristico, dato che le indagini sono ancora in fase iniziale.

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