Svolta importantissima in California. Gli elettori dello stato saranno chiamati nel prossimo mese di novembre a votare, come noto per la Casa Bianca e il Congresso, ma non solo. La California potrebbe essere il 18° stato USA ad abolire per sempre la pena di morte. Infatti è stata approvata la richiesta di referendum volto all’abrogazione della pena capitale e fermata da oltre mezzo milione di elettori. Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati ben 5 gli stati USA ad aver abolito la pena capitale e a questi presto si aggiungerà anche il Connecticut.
In California negli ultimi 23 anni sono stati messi a morte 13 detenuti e l’abolizione della pena di morte potrebbe avere effetto sui 700 condannati, attualmente detenuti nel braccio della morte e che potrebbero dunque vedersi commutata la loro pena nel carcere a vita senza possibilità di libertà condizionale. La possibilità di quest’importante svolta determina importanti interrogativi non solo dal punto di vista umanitario, ma anche giuridico ed economico. Difatti, sebbene la California sia uno degli stati USA più ricchi le 13 esecuzioni degli ultimi 23 anni sono costate ai contribuenti circa 4 miliardi di dollari, calcolando anche tutte le spese legali per sostenere il processo dei ricorsi.
Il risparmio per lo Stato sarebbe dunque notevole, raccogliendo consensi anche in quella parte politica estremamente conservatrice. Sicuramente non è casuale che a sostegno della misura vi siano ex grandi sostenitori della pena capitale come Ron Briggs, che nel 1978 promosse, con successo, un referendum che allargava la possibilità di ricorrere alla pena di morte, insieme a Donald Heller, l’ex procuratore che scrisse quella misura. “Il popolo della California ha regolarmente votato in favore della pena di morte, ma certo siamo preoccupati”, ha dichiarato al Los Angeles Times, Kent Scheidegger, direttore della Criminal Justice Legal Foundation, che sostiene la pena di morte ma teme il fallimento per la realizzazione della campagna contro il referendum.