Terribile il bilancio degli scontri tra le forze del Sudan e quelle di Juba nel centro petrolifero di Heglig. Sono infatti ben 1200 i soldati sud-sudanesi ad aver perso la vita. La notizia è stata comunicata dal comandante delle forze di Khartoum, Kamal Marouf, senza però precisare il numero dei propri soldati morti, dopo che uno dei più stretti collaboratori del Presidente Omar al Bashir aveva riferito che oltre 400 sudanesi erano stati uccisi. Marouf ha comunicato il tragico bilancio nel corso di una visita a Heglig, il giorno dopo la conclusione delle operazioni di ritiro delle truppe sud-sudanesi che l’avevano occupata il 10 aprile scorso. Nel frattempo la comunità internazionale, in primis le Nazioni Unite, sta invitando le due parti a riprendere i negoziati diretti e abbandonare il confronto armato.
Stamattina, invece, i Mig29 dell’aviazione sudanese, a distanza di pochi giorni, hanno attaccato per la seconda volta Bentiu, capitale dello Stato di Unity, nei pressi del confine del Sud Sudan. Sembra che i caccia di Khartoum, secondo le ricostruzioni dei testimoni, siano entrati in azione intorno alle 8:30, prendendo di mira un ponte strategico e un’area urbana dove si trovava un mercato. Lo stato del Sud Sudan è nato lo scorso luglio, ma le tensioni tra i due Sudan sono deteriorate lo scorso gennaio, quando Juba ha interrotto la produzione petrolifera, che rappresenta circa il 98% delle entrate, accusando il governo di Khartum di rubare il greggio al Sud Sudan. Dal canto suo, Khartum reclama invece il mancato pagamento di quanto pattuito per far transitare il greggio sud sudanese attraverso l’unico oleodotto che esiste attualmente e che attraversa il Sudan per giungere al mare a Port Sudan.
A causa del mancato pagamento per l’uso delle condotte sudanesi, il governo di Khartum aveva deciso di prelevare in greggio l’equivalente all’ammontare stabilito e contestato dal Sud Sudan in quanto giudicato troppo oneroso.