Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha rilasciato questa mattina un’intervista a Radio2, dove ha commentato le dichiarazioni di ieri di Monti sulla Merkel, e ha escluso una possibile ingerenza della cancelliera tedesca nelle elezioni italiane: “Mi è dispiaciuto, mi è sembrata più una gaffe del Professore che un’iniziativa della Merkel: i governi europei si rispettano reciprocamente, un intervento del genere della Merkel è impensabile” ha affermato. Bersani ha spiegato anche che l’impressione da lui avuta nel suo viaggio in Germania “era tutt’altra cosa“.
Il segretario democratico ha anche parlato dei possibili scenari che andrebbero ad aprirsi dopo le elezioni: “Se vinciamo noi è chiaro che siamo assolutamente disponibili e aperti a discutere forme di collaborazione e di convergenza“, ma “che siano alternative al berlusconismo e al populismo. Escludo una grande coalizione perchè non è un bene per l’Italia. Ritorno al voto senza risultato chiaro? E’ ipotesi teorica, non avverà ma non credo ad un governissimo” ha detto. Bersani ha affrontato anche la questione del prossimo inquilino del Quirinale, dicendo che sarebbe favorevole ad un reincarico a Napolitano, ma lo stesso Presidente della Repubblica ha già escluso questa possibilità.
In serata, il leader democratico ha tenuto un comizio a Napoli, dove ha riempito piazza del Plebiscito, ed è stato accolto dalla folla che intonava “O surdato innamorato”, canzone che viene cantata dallo stesso Bersani. Pungolato da Geppi Cucciari, il segretario democratico ha preso un primo impegno per l’eventuale governo di centrosinistra: “Nei primi cento giorni la legge sul femminicidio”. Bersani ha inoltre parlato dei punti salienti del programma del centrosinistra: “Scuola, sanità, sicurezza non possono essere affidate al mercato. Vogliamo un welfare universalistico“, ha spiegato, aggiungendo di voler “intraprendere una lotta senza quartiere alla criminalità, alla corruzione“. Sul capitolo dei diritti, ha confermato l’impegno al riconoscimento delle unioni omosessuali e della cittadinanza a chi è nato in Italia.
Il segretario democratico, che era accompagnato sul palco da Riccardo Nencini del Psi, ha inoltre spiegato che questo “è un voto di portata storica dove si decide tutto“, ovverosia da una parte se archiviare “vent’anni di berlusconismo e leghismo“, dall’altra se l’ingresso in Parlamento del movimento di Grillo sarà tale “da portarci fuori delle democrazie” con le minaccie di uscire dall’euro. Bersani ritiene, però, che “in questo momento la forza di Berlusconi è in una certa difficoltà“, anche per quello che considera un autogol, cioè “la lettera di un imbroglione” sull’Imu. Quanto al caso del Monte dei Paschi di Siena, invece, al leader democratico “non risulta che per il Pd ci sarà un costo politico, perchè è una vicenda grave ma si è visto, strada facendo, che il Pd non c’entra”. Bersani ha infine difeso l‘unità del centrosinistra, dicendo che invece le altre coalizioni “si scioglieranno come neve al sole”.