Silvio Berlusconi da ieri non è più presidente del consiglio. Probabilmente non lo sarà mai più. Addio, dunque, legittimo impedimento, grazie al quale fino ad ora ha rallentato il normale corso dei processi. Adesso il calendario potrebbe intensificarsi nettamente. Silvio Berlusconi è quasi un cittadino come un altro. E’ un ‘semplice’ parlamentare. Sempre dentro la casta, dunque, ma meno dentro rispetto a meno di 24 ore fa.
Sono ben tre a Milano i procedimenti penali nei quali il fondatore di Mediaset è imputato. In un quarto processo è stato chiesto il suo rinvio a giudizio per Berlusconi. Siamo parlando del il caso Ruby Rubacuori, dove deve difendersi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile; della gestione dei diritti televisivi da parte di Mediaset; della presunta corruzione dell’avvocato Mills; e di presunte intercettazioni illegali ai danni dell’attuale Sindaco di Torino Piero Fassino. L’intercettazione telefonica è finita sulle pagine de Il Giornale: il 5 dicembre il giudice per l’udienza preliminare Maria Grazia Domanico deciderà se disporre il rinvio a giudizio per il fondatore del Pdl. Il fratello di Berlusconi, Paolo, è già stato rinviato a giudizio. Insomma, l’ex premier rischia di doversi dedicare, quasi a tempo pieno, dei tanti processi in cui a vario titolo è coinvolto. Nonostante ciò, ha già detto che non si ritirerà della politica.