La spirale recessiva colpa del governo e delle pesanti tasse imposte. Un intervento fiume quello di Silvio Berlusconi in conferenza stampa in cui non fa sconti a nessuno. E, colpo di scena, non esclude la possibilità di staccare la spina al governo dei tecnici. “Nei prossimi giorni – spiega il Cavaliere -decideremo con i vertici del mio partito se togliere la fiducia al governo o, vista la vicinanza con la fine della legislatura, se lasciargli finire il mandato. Dobbiamo mettere sui diversi piatti della bilancia, da un lato il fatto che le iniziative di governo ci portano a una spirale recessiva e dall’altro il fatto che con la sfiducia al governo si avrebbe una situazione interpretata in una certa maniera dal mondo della finanza”.
Resterà in campo ma esclude la partecipazione alle primarie del Pdl che dunque restano confermate. “Intendo dedicare la massima parte del mio tempo al mio paese e continuare nell’opera di modernizzazione e cambiamento con cui mi sono presentato agli italiani nel 1994”, ha poi aggiunto commentando la sentenza emessa nell’ambito del processo fondi neri Mediaset: “Una sentenza incredibile e intollerabile: io vengo presentato come individuo, nonostante la mia storia, dotato di una particolare capacità naturale a delinquere. Non credo di poter accettare una cosa del genere, credo si sia passato il limite”.
Rilancia dunque il suo cavallo di battaglia, l’abolizione dell’Imu, quell’imposta sulla casa che tanto ossigeno dava ai comuni. “Non si deve mai più aumentare la pressione fiscale”, ha detto aggiungendo che “c’è una estorsione fiscale che fa parte di un regime di polizia tributaria”. Berlusconi ha criticato senza metafore i metodi di riscossione tributaria. “Si sta tutti male, gli italiani sono spaventati dalle tasse elevate, dai blitz della Guardia di finanza, da questo sistema violento di trattamento dei contribuenti. Hanno paura a spendere, non consumano quanto consumavano prima”, ha detto il Cavaliere sottolineando come “si deve porre fine a questa situazione, e lo si fa cambiando totalmente la politica imposta all’Italia dalla Merkel”.
E ancora Merkel e Sarkosy oggetto di accusa, rei di aver con i loro “sorrisetti” “assassinato la mia credibilità internazionale”. Il riferimento va agli sguardi ironici che i due leader si scambiarono al termine del Consiglio europeo del 23 ottobre 2011 rispondendo ad una domanda sulla credibilità dell’Italia e dello stesso Berlusconi che allora ne presiedeva il governo. Ultimo affondo al presidente del Consiglio Mario Monti: “Il governo dei tecnici ebbe per nostro preciso invito il compito di cambiare la Costituzione. Ma nessuno di questi cambiamenti è stato presentato. Senza un cambiamento questo Paese non è governabile: si deve fare la riforma della Costituzione”.