Continua il tour di apparizioni televisive di Silvio Berlusconi, già proiettato da tempo verso le elezioni di fine febbraio. Ospite di SkyTg24, il Cavaliere si è soffermato ancora una volta sulla decisione di Mario Monti di “salire in politica”, decisione che secondo Berlusconi renderebbe l’attuale premier inaffidabile.
“Monti non ha più credibilità“, spiega infatti il leader del Pdl. “Era stato messo a guida di un governo tecnico con una promessa. Aveva detto che non avrebbe approfittato della promozione, lo aveva promesso a tutti gli italiani e ora ce lo troviamo lì come leader di una coalizione con compagni di viaggio che ti raccomando…”.
Il riferimento è chiaro, Fini e Casini hanno dato piena disponibilità all’agenda Monti, offrendo di fatto al professore bocconiano l’alternativa alla proposta politica di Berlusconi e creando al contempo un temuto polo centrista. Ma il Cavaliere nega di vedere in Monti un rivale e quando gli viene chiesto chi sia l’avversario da battere, non esita a indicare Bersani.
“Il nostro avversario”, afferma l’ex premier, “è sempre è comunque quel partito che viene dall’ideologia comunista che ha cambiato nome ma che si presenta con radici approfondite in quella idea e che ha Bersani come rappresentante”.
Tuttavia è a Monti che replica Berlusconi quando, commentando la dichiarazione del premier di voler ridurre di un punto la pressione fiscale, lo accusa di tatticismo politico. E rilancia invece l’idea dell’abolizione dell’IMU.
“Per noi la casa è sacra”, spiega Berlusconi, “e non si devono metter imposte su di essa. Avevamo già abolito l’Ici nel primo consiglio del 2008. Si tratta di quattro miliardi circa ma abbiamo previsto un disegno di legge per tassare alcuni prodotti, tra cui i giochi“.
Altre risorse si potrebbero ricavare secondo il Cavaliere dalla lotta all’evasione, da condurre in maniera nettamente diversa da quella attuata dal Governo Monti, giudicata dannosa.
Infine, Berlusconi ha velatamente lasciato intendere di essere disponibile anche per la carica di Presidente della Repubblica.
“Non è detto che io debba essere per forza presidente del Consiglio”, ha dichiarato infatti. “La legge attuale dice che i partiti che si uniscono in una coalizione devono indicare il leader di una coalizione e che il premier sarà indicato successivamente dai singoli partiti e sarà scelto da presidente della Repubblica. Tenga presente che un partito deve indicare anche il Presidente della Repubblica”.