Beppe Grillo replica dal proprio blog alle voci insistenti che suggerivano una futura alleanza fra l’Italia dei Valori e il movimento fondato dal comico genovese.
Nel suo solito stile ironico, Grillo spiega la necessità di una “guida for dummies”, cioè per negati, perché “non tutti capiscono, non tutti vogliono capire”: la maggior parte disinforma mediante i giornali e i talk-show televisivi “controllati dai partiti”.
Comincia dalla D di Di Pietro, poi prosegue in ordine alfabetico.
“Antonio Di Pietro ha la mia amicizia – scrive Grillo – ma il Movimento 5 Stelle non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”.
La lettera E è dedicata ad elezioni, emolumenti ed Euro: gli eletti del M5S potranno trattenere come retribuzione fino a 5.000 euro lordi, mentre dovranno restituire i restanti allo Stato, inoltre non potranno dimettersi al fine di concorrere per un’altra carica elettiva; per quanto riguarda la moneta corrente, gli italiani per Grillo dovrebbero decidere mediante referendum se restare nell’Euro o meno.
Alla M ci sono i mandati, che non potranno essere mai più di due, anche se interrotti, e il Movimento stesso, il quale, specifica Grillo, appoggerà sempre le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come la campagna per l’acqua pubblica, per il no al nucleare e quella No Tav.
P come primarie, che non sono contemplate dallo statuto del M5S, per il quale vi sarà invece una scelta di portavoce per Camera e Senato, con il compito di attuare il programma messo a punto in rete; ma anche P come programma, consultabile sul blog e suscettibile di modifiche grazie ad una piattaforma online che servirà a migliorarlo prima delle elezioni politiche.
Le direttive per la remissione del mandato e i rimborsi occupano la lettera R: gli eletti del M5S non hanno l’obbligo di rimettere il mandato periodicamente, ma nel caso ciò avvenisse, verrebbe tutto documentato sul sito del Movimento e si procederebbe mediante votazione online da parte degli iscritti del Comune o della Regione di riferimento, o dell’intero corpo elettorale nel caso del Parlamento; riguardo i rimborsi Grillo precisa che il M5S non ha incassato il rimborso elettorale per le elezioni regionali né intende farlo per le politiche.
Ed ecco il punto dolente, che ha acuito le polemiche, in campo già da parecchio: agli attivisti non è attualmente vietano andare in televisione, specialmente nel caos in cui si tratti di interviste per rendere conto del proprio operato, ma è “fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti RAI, delle reti Mediaset e de La7”.
La guida for dummies si conclude temporaneamente con la lettera V di votazioni, alla cui voce si legge che il Movimento voterà a favore di proposte e provvedimenti presentati da altri partiti qualora siano in linea con il programma, ma lo stesso Grillo è convinto che ben presto l’elenco andrà aggiornato con nuove precisazioni.